Mr Gallagher sale in cattedra per l’ennesima volta, sparando a zero sui rapper della scena mainstream attuale. Il frontman della band di Manchester ha difatti dato prova di un notevole coraggio, considerando che i destinatari di tale critica, 50 Cent ed Eminem, vantano un ben noto passato di “vendette” per affronti meno diretti di questo. Ad aver suscitato il disprezzo del chitarrista mancuniano verso questo genere musicale, pare siano i messaggi poco costruttivi veicolati da canzoni che denigrano palesemente donne e omosessualità. La rockstar, rimpiangendo il rap old school, intriso di ideali, ha aggiunto che il modo di sfoggiare ricchezza di questi personaggi e il mondo presentato nei loro video musicali, rappresenterebbero un modello assolutamente negativo per il mondo giovanile. Strano a dirsi, visto il passato comportamento onstage di quelli che nel non lontanissimo 1995 venivano chiamati i fratelli più rissosi della storia del rock. Ciò non sorprende, però, per chi segue da sempre il gruppo inglese e il susseguirsi di parole al vetriolo tra i fratelli Gallagher e i gruppi emergenti. Cristina Aguilera, Kylie Minogue e Robbie Williams sono stati in passato i bersagli preferiti degli “eredi dei Beatles”, come vengono considerati, denotando quella inconfondibile arroganza Oasis che fa parte della loro riconoscibilità. E pensare che il secondo singolo tratto dal loro nuovo album “Don’t believe the truth”, ora in vetta alle classifiche italiane, rappresenta un vero e proprio inno alla pigrizia ( “The importance of being idle”). Daltronde le stesse parole di Noel ci chiariscono bene le idee: “but I love complaining” – ma io amo lamentarmi.