Obiettivo della ricerca, ha spiegato Claudio Franceschi che conduce lo studio per l’ateneo bolognese, è scoprire il ruolo giocato dal Dna nella salute in età avanzata, non su singole persone, ma su coppie o nuclei più numerosi di fratelli e sorelle, tutti oltre i novanta anni e in buona salute. “Il che è molto più raro – spiega Franceschi – ed è possibile solo mettendo a confronto persone con una patrimonio genetico parzialmente comune. Per ciascun nucleo inoltre viene scelto un soggetto di controllo, per esempio un marito, una nuora o comunque una persona che non abbia alcun legame di sangue con i centenari, ma che sia vissuta a lungo nello stesso ambiente, per studiare l’influenza delle condizioni ambientali sull’invecchiamento”. Fino ad oggi hanno accettato di partecipare allo studio il 60% degli anziani interpellati che presentavano le caratteristiche richieste, ma l’obiettivo è arrivare per il 2007, termine ultimo per il reclutamento, a valutare 150 famiglie. Nel gruppo che ha accettato di partecipare alla ricerca, la famiglia più longeva è composta da un fratello e una sorella di Faenza, che hanno rispettivamente 103 e 101 anni. Lo studio coinvolgerà altre 13 nazioni europee e coinvolgerà per cinque anni 130 scienziati di 26 centri di ricerca. Alla fine, saranno esaminati 2.800 nuclei familiari.