Torna l’appuntamento annuale con il CERVINO CINEMOUNTAIN, la rassegna internazionale di film di montagna più alta d’Europa, giunta alla sua XXI edizione. Dal 4 al 12 agosto, Breuil-Cervinia e Valtournenche si trasformano in palcoscenico trasportandoci nei territori dell’avventura e dell’immaginazione. Dove potete organizzare il vostro soggiorno consultando il sito di scambio casa GUEST TO GUEST.
Siamo a 2000 metri di quota: il Cervino CineMountain è il Festival internazionale di film di montagna più alto d’Europa. Dal 1998, in piena estate, Cervinia e Valtournenche si trasformano in una sala cinematografica, ma soprattutto in un luogo dove si crea una cultura comune e si nutre un immaginario potente ed evocativo, prevalentemente attraverso i film, ma anche gli spettacoli e le performance. La sagoma inconfondibile del Cervino si affaccia su questo palco naturale come una quinta teatrale, manifesto vivente – dello spirito del festival.

Evento centrale della programmazione culturale estiva della regione Valle d’Aosta, il Cervino CineMountain viene definito come l’Oscar dei film di montagna: in una decina di giorni il pubblico trova riuniti in cartellone tutti i film che hanno entusiasmato le platee dei più noti festival internazionali, provenienti dal circuito dell’International Alliance for Mountain Film: da quello di Trento a quello di Katmandu, passando per le rassegne più importanti ai 4 angoli del globo. Tra queste pellicole viene selezionata la vincitrice, a cui è assegnato il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée. È una sintesi della migliore e più recente produzione cinematografica internazionale dedicata al tema: i film che hanno fatto incetta di premi confluiscono in questa sintesi che racconta lo “stato dell’arte” della filmografia di montagna.

La rassegna, diretta da Luisa Montrosset e Luca Bich, con il coordinamento di Gian Luca Rossi e presieduta da Antonio Carrel, storica guida del Monte Cervino, vuole fare luce inoltre sul concetto di montagna come patrimonio: un bene fragile dal punto di vista ambientale, che richiede una consapevolezza particolare, una coscienza vigile e allenata e un maggior dispendio di energie. Raccontarla significa in un certo qual modo proteggerla, ed è una responsabilità condivisa, così come sono condivise le emozioni che regala questo ambiente.