Un paesaggio verticale, dove ci si sposta salendo e scendendo per sentieri e scalinate. Una natura poco ospitale, addomesticata dall’uomo scavando terrazze per coltivare vigne che danno vini ricercati come l’ormai rarissimo Sciacchetrà. Le Cinque Terre non sono una meta turistica “comoda”: visitarle costa un po’ di fatica, i parcheggi scarseggiano, le spiagge sono quasi inesistenti. Ma il paesaggio è indimenticabile e l’atmosfera è rimasta quella raccolta di un tempo. Arrivando in treno da Viareggio il primo borgo che si incontra è Riomaggiore con le sue case-torre  affacciate sul porticciolo e i carruggi che si diramano dalla via principale.
La più verticale delle Cinque Terre è Manarola, arroccata su uno scosceso promontorio di roccia scura. L’unico spazio orizzontale qui è la minuscola piazza che si affaccia come un davanzale sul mare. Un luogo ideale per chi ama la tranquillità.
Tappa successiva, Corniglia, l’unica delle Cinque Terre che non sorge a livello del mare. Per raggiungerla bisogna salire le 33 rampe della Lardarina, una lunga scalinata in mattoni. La fatica è ricompensata dagli scorci spettacolari che si godono da molti punti del paese. Più raffinata rispetto agli altri borghi la struttura degli edifici con particolari architettonici di pregio quali le decorazioni in pietra dei portali. Non per niente Corniglia è stata in passato residenza dei Fieschi, nobile famiglia genovese.
Unico porto naturale delle Cinque Terre, Vernazza è stata per diversi anni il polo d’attrazione principale della zona. Il colpo d’occhio è davvero unico, sia giungendo dal mare che dai sentieri: il nucleo ha il suo fulcro nella piazza a ridosso dell’insenatura e le case intonacate di giallo e rosa risplendono sotto il sole. Molto ben conservato il castello.
 Monterosso è la più nota e la più frequentata in estate grazie alla sua spiaggia, l’unica degna di tale nome su questo tratto di costa. Qui c’è la massima concentrazione di strutture alberghiere e il lungomare ospita mondanità e vita notturna in piccole dosi che non intaccano più di tanto l’atmosfera del luogo. Soprattutto l’antico nucleo di Monterosso, sulla collina di San Cristoforo, è rimasto praticamente intatto nei secoli e presenta le stesse caratteristiche degli altri quattro borghi.
Molto del loro successo tra i turisti italiani e stranieri le Cinque Terre lo devono ai sentieri che si snodano lungo la costa o raggiungono i santuari che sovrastano ciascun paese. Basta ricordare la celeberrima Via dell’Amore, il tracciato che collega Riomaggiore a Manarola. Negli anni Venti del secolo scorso questo viottolo non aveva niente di romantico. Era stato costruito per portare in rifugi esterni gli esplosivi necessari per l’allargamento della galleria ferroviaria. In seguito furono gli abitanti dei due paesi a unire e allargare i segmenti del sentiero fornendo manodopera gratuita. Oggi è una delle escursioni più apprezzate della costa spezzina.
L’Hotel Plaza e de Russie propone un pacchetto di quattro giorni (tre notti) comprendente un itinerario alla scoperta delle tradizioni enologiche e culinarie toscane e una gita alle Cinque Terre con il “treno dell’amore”. Informazioni
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