Con l’arrivo della bella stagione le giornate si allungano, diventano più calde e si ha più voglia di uscire di casa per godersi il fresco della sera pensando alle vacanze che stanno per arrivare. Così capita di ritrovarsi con gli amici in giardino per una cena alla piastra.

Gli spagnoli la chiamano plancha e gli argentini chapa. Qualunque sia il nome, “piastra” indica  tanto il metodo di cottura quanto lo strumento: una placca sottile e liscia, generalmente in ghisa smaltata o in fusione di alluminio. Alcuni modelli sono fatti per essere fissati su padella o su grill, altri sono elettrici e possono essere utilizzati anche all’esterno. Ricordiamo che la cottura alla piastra avviene su una superficie dalla temperatura molto elevata: ciò permette una cottura uniforme, ma provoca solitamente molto fumo.

Uno dei vantaggi della piastra è che scalda molto rapidamente e permette di cuocere in poco tempo gli alimenti senza dover aggiungere troppi grassi. La carne è scottata e rimane succosa. Ma la piastra può essere usata per cuocere quasi ogni alimento: verdure, pesce, frutti di mare…in base alla grandezza della piastra sarà possibile cucinare contemporaneamente anche i contorni, il linea con la filosofia del piatto unico.

Basta tagliare tagliare qualche verdura, farla saltare, aggiungere carne o pesce, rivestire il tutto con una salsa o una vinagrette e il piatto è pronto. Come dessert potete rosolare pezzi di frutta, poi caramellarli nel loro succo e servirli con una pallina di gelato.

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E per innaffiare le vostre “creazioni” alla piastra,  ideali le birre del mastro birraio Teo Musso che per festeggiare un traguardo emblematico nella storia del Birrificio Baladin (i vent’anni della SUPER BALADIN) ha ideato tre versioni del suo grande classico: SUPER MOSAIC (profumo di frutta tropicale e le note caramellate dell’orzo) SUPER GENTILE (sentori di nocciole fresche) e SUPER CINNAMON (perfetta fusione tra note di cannella  e sentori maltati).