Azzardo sì azzardo no, un dubbio tutto italiano. Di gambling ed azzardo ormai parlano tutti, dal cittadino alla politica per arrivare persino alla Chiesa ed è proprio da un illustre uomo di Chiesa, Monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma che arriva un’interessante analisi tesa a bocciare l’ennesima proposta del Governo.

Per Monsignor Feroci l’azzardo non è un’ industria e non è una fonte di entrate positive per lo Stato ma è semplicemente un metodo teso ad illudere il cittadino che, attraverso la pratica di tali giochi pensa di poter arrivare ad un arricchimento immediato o quasi. Le dichiarazioni di Monsignor Feroci arrivano a latere della Conferenza Stato Regioni di qualche giorno fa dove tema centrale è stato proprio il Gambling in Italia.

Il rappresentante della Caritas capitolina boccia la proposta governativa sostenendo che anziché verso la salvaguardia del cittadino sia più tesa a venir incontro alle potenti lobby internazionali interessate al comparto azzardo. Secondo alcune dichiarazioni di Monsignor Fedeli che si leggono in una nota presente su SIR , regolare il gioco in base alle normative proposte dal Governo non significa avere a cuore i giovani e le classe deboli, per farlo bisognerebbe ridurre l’offerta pubblicitaria e la presenza delle slot. Il direttore della Caritas entra nel merito della proposta del Governo sostenendo che la nascita della “sale di tipo A” potrebbe creare una sorta di casinò  a portata di mano.

Il testo presentato dal Governo dovrebbe diventare un decreto attuativo entro il prossimo 30 aprile ma troppi sono coloro che non gradiscono il percorso scelto dallo Stato. Il problema del Gap spaventa tutti ed il riordino diventa necessario eppure a più voci si continua a rimarcare che l’attuale proposta di legge sul gambling non possa soddisfare i più.

Secondo tanti non basta più la statalizzazione del gioco, non basta il controllo del Monopolio ma urge la diminuzione netta delle macchinette slot e dell’offerta di gioco d’azzardo, urge una posizione fattiva di lotta al gioco d’azzardo compulsivo. Regolare la presenza di slot e sale, come pensa il Governo non sarebbe abbastanza.

Nei fatti è altresì vero che spesso le macchinette slot possono diventare piccole lavatrici di denaro sporco oppure un piccolo tesoretto per lo stato e forse si dovrebbe agire in modo differente. Per ora è noto che le Awp, slot, andrebbero ridotte già a fine 2017 del 30%, ad ora su tutto il territorio nazionale le macchinette sarebbero 450mila e entro il 2020 secondo la proposta del Governo dovrebbero arrivare a 260mila. Cosa possibile, ma è da tenere conto che questi sono i numeri del gioco regolare non certo di quello che è in mano al malaffare.

Se diminuiscono le possibilità di gioco nel mondo reale cosa differente accade nella rete. In Internet è possibile accedere facilmente al Codice Bonus Unibet che permette di provare l’esperienza nettamente più sicura di un casinò online dove persino l’aspetto gioco d’azzardo patologico viene monitorato costantemente.