Nel secolo scorso a Bolzano erano considerati una ghiottoneria per pochi eletti. Solo le famiglie ricche di Bolzano , infatti, potevano permettersi una gita in carrozza fino a Terlano, a una ventina di chilometri dal capoluogo, per gustare i famosi asparagi bianchi della zona. Li accompagnavano con il prosciutto cotto leggermente affumicato e, mentre il cuoco si dava da fare in cucina, gli ospiti bolzanini ingannavano l’attesa preparando nei piatti un condimento a base di uova sode sminuzzate, olio, aceto, sale, erba cipollina e senape Ancora oggi la salsa bolzanina viene preparata così, senza aggiungere la maionese. E se qualcuno si permette variazioni indebite sulla bolzanina, altri invece hanno ricominciato a piantare gli ortaggi scomparsi dai loro campi negli anni Sessanta. Allora gli abitanti di Terlano e dintorni, decisero di coltivare le mele, più redditizie e meno faticose da raccogliere. Da qualche anno, però, un drappello di piccoli produttori è tornato alle coltivazioni tradizionali per ottenere nei mesi di aprile e maggio, la prelibata verdura. Pensate! Durante in due mesi di stagione, i soli ristoranti di Terlano ne cucinano circa 800 chili al giorno. Qualche ristoratore li coltiva direttamente nel suo orto. Una garanzia. Colti al mattino, pronti in tavola a mezzogiorno. Conditi con la salsa bolzanina, irrinunciabile. Oggi ci pensa lo chef a tritare le uova e a mischiarle con gli altri ingredienti. Ma l’atmosfera è sempre quella della gita per gustare gli asparagi, in una splendida giornata di primavera. ( Informazioni. Associazione turistica Terlano, tel. 0471257165)