Lo spettacolo inizia da quando si entra nel palazzetto. Ci sono I COR VELENO, il gruppo di rap più amato dalla scena hip hop italiana, una mezz’ora di rime e giradischi poi se ne vanno. Si spengono le luci e inizia il viaggio nella suggestione delle voci del cinema, un mix ininterrotto di samples di frasi celebri dei film: drama, sogno, allegria, dolore, utopia, forza, amore, sesso, politica, in un frullato di parole che portano il pubblico verso il tempo del concerto che è tempo compresso, modificato, pompato, fatto brillare. E infatti quando la band e LORENZO entrano in scena le luci del palazzetto invece di spegnersi, si accendono e si attacca come se quello lì fosse il gruppo spalla, una cosa che ti prende strano, e non sai come reagire e allora lasci che la reazione sia vera, la ritualità del concerto pop è infranta, questa è un altra cosa, è una storia nuova. JOVANOTTI fa concerti da una quindicina di anni e anche stavolta, più del solito, ha deciso di cambiare, di rimettersi a giocare con i linguaggi ma stavolta tutto è compresso, in faccia, semplice, potente e per quanto possibile umano (grazie anche ai computer) ma senza un’identità forte, anzi il “messaggio”, se proprio deve esserci un messaggio, è che siamo dentro al frullatore e ciò che vale non va mai perduto, anzi più lo frulli e meglio è. Alle spalle del palco ci sono 90 metri quadri di G-LEC, la nuova tecnologia tedesca nel campo della video proiezione, uno strumento fantasmagorico, un oggetto che è luce e immagine insieme, adatto a vedere ma ancora di più a sognare, a vivere l’immagine come se se fosse una presenza musicale, difficile da raccontare. Cosa si chiede a un concerto? LORENZO a un concerto chiede di farti uscire rigenerato, farti sentire più vivo, darti una scossa, farti divertire e sudare, massaggiarti con i bassi e shakerarti con le strobo, essere liberatorio e intimo, farti sentire in buona compagnia e realizzare le condizioni per cui la musica svolge il suo ruolo che è quello di rivelare quello che unisce, anche se solo per una sera, non è tempo sprecato.