Curarsi con le note. Fin dai primi anni di vita bisognerebbe ascoltare e fare musica. Non solo perché le note hanno un effetto rilassante ma soprattutto perché la sollecitazione musicale funziona da stimolo per la crescita delle cellule cerebrali. Alcuni ricercatori dell’Università californiana di Irvine hanno scoperto che dopo aver ascoltato per dieci minuti la sonata a quattro mani per due pianoforti K448 di Mozart, il quoziente di intelligenza, temporaneamente, cresce.

Dunque le note musicali sarebbero armi potenti per far funzionare meglio il cervello. Non solo. Come sostiene la musicoterapia una sinfonia o un brano di musica jazz possono aiutare a superare insonnia e nevrosi e migliorare le potenzialità fisiche e psichiche. Tutto questo non è una novità. Da millenni si conoscono le proprietà terapeutiche della musica. Gli Egizi e gli antichi Greci la consideravano capace di influenzare in modo positivo la mente e il corpo. A partire dal Cinquecento vengono piantati i semi della musicoperapia che darà importanti frutti fra il Settecento e l’Ottocento quando Bach compone le Variazioni Goldberg per alleviare disturbi psichici.

Ma è solo dalla seconda metà del Novecento che i suoni vengono utilizzati per un compito impegnativo: la rieducazione motoria e la maturazione psicologica dei bambini portatori di handicap. Ma come può un brano musicale produrre tanti effetti benefici? Vediamo.

Quando ascoltiamo un brano musicale la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la respirazione subiscono delle modificazioni. Una musica rilassante stimola la produzione di betaendorfine, secrete dall’ipotalamo e dall’ipofisi che hanno il potere di attenuare il dolore. Non solo. Secondo alcuni musicoterapeuti, le note non raggiungono solo il cervello, ma il corpo intero che tramite recettori, trasforma le vibrazioni in emozioni. Insomma la musica può avere lo stesso effetto di un “farmaco” che agisce sull’organismo senza effetti collaterali o controindicazioni.

Al di là delle preferenze personali, ci sono dei brani classici che hanno un benefico effetto su chiunque. Ascoltateli nei momenti che più vi piacciono e vivete la musica come un inno al piacere e alla sensazione di libertà. Per allentare le tensioni muscolari: Sinfonia numero 5 di Franz Schubert. Per ritrovare la calma: Sonata per piano numero 13 di L.V.Beethoven. Per rilassare la mente: Le Quattro Stagioni, concerto numero 1(La Primavera) di A. Vivaldi Per combattere l’insonnia: Notturni, opera 9 numeri 1 e 3; opera 15 numero 22. Per incrementare il livello energetico: Sinfonia Fantastica ( quinto movimento) di H. Berlioz.

I benefici sono validi non solo per chi ascolta ma anche per chi suona. Imparare a suonare uno strumento è sicuramente un investimento: ci vuole del tempo per imparare, ma i benefici a livello cognitivo, psicologico e sociale sono talmente tanti che tutti i sacrifici ne valgono certamente la pena.

Tra gli strumenti più suonati sicuramente c’è il pianoforte. Come scriveva Liszt, nel 1837: “Il pianoforte occupa il posto più alto nella vasta famiglia degli strumenti…la sua estensione abbraccia oltre sette ottave…questo enorme materiale sonoro può essere manovrato dalle dieci dita di un uomo solo”.

Consigli per iniziare a suonare il pianoforte

Postura

-Sedersi leggermente più avanti rispetto al centro della Panca. Ideale la Panca professionale regolabile in legno di Proel

-Schiena dritta e rilassata

-Collo rilassato

-Braccio, avambraccio, polso e mano devono trovarsi su uno stesso asse all’altezza della tastiera

-Gomito all’altezza della tastiera

-Piedi vicino i pedali a terra