Il punto di partenza migliore per scoprire Roma esoterica è, senza dubbio, l’Hotel Galles, affiliato a Space Hotels: situato di fronte alla Biblioteca Centrale e dotato di arredi che portano indietro ad un tempo romantico dove tutto era possibile, l’hotel si trova a breve distanza dalla Stazione Termini, e a breve distanza da molti luoghi misteriosi.

Roma, una città sfaccettata e multiforme, in ogni angolo conserva un misto di storia e tradizione che non passano inosservate neanche agli occhi del visitatore più disattento. Ma dietro i monumenti storici, gli antichi resti romani e le vestigia di un impero conosciuto da tutti, esiste una storia da raccontare sottovoce: una storia ricca di mistero e fascino, quella legata all’alchimia e alla magia.

Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria

Ospedale Santo Spirito, Lungotevere in Sassia

Il Museo è situato nell’ala secentesca dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia. Forse anche per questo è un po’ dimenticato rispetto ai musei “nazionali”, ma è unico nel suo genere e documenta con accuratezza il percorso che lentamente portò la medicina, la chirurgia e la farmacologia dall’ambito originario della magia a quello scientifico. Al suo interno si trova una stanza interamente dedicata all’Alchimia dal cui soffitto pende un coccodrillo impagliato, spesso usato in antiche cure. Tra storte, alambicchi, mortai e vetri di ogni forma, l’oggetto che più attira l’attenzione del visitatore è indubbiamente il calco della famosa porta ermetica (l’originale è oggi nei giardini di piazza Vittorio).

La porta alchemica di Villa Palombara

Piazza Vittorio Emanuele

Questa piazza è una delle più vaste ed animate di Roma, situata nel cuore del quartiere Esquilino. Qui si trovano un famoso mercato etnico ed un ampio giardino che indica il centro della piazza. Proprio all’interno di quest’area verde è custodito uno dei segreti più misteriosi di Roma: la porta alchemica.

Questa porta faceva anticamente parte della villa del Marchese Massimiliano Palombara, membro della società massonica dei Rosacroce. La sua particolarità risiede nelle incisioni che reca sull’architrave: i numerosi simboli incisi, infatti, sembrano essere una sorta di formula magica per la creazione della pietra filosofale ma, mentre a molti è stato trovato un significato, alcuni rimangono muti a tutt’oggi anche per gli studiosi lasciando così irrisolto il mistero più radicato dell’alchimia.

Il quartiere Coppedè

Zona Trieste

Uno dei più noti quartieri con architettura massonica al mondo è anche uno dei meno visitati. Nonostante si trovi un po’ distante dai soliti circuiti del turismo, il quartiere Coppedè merita sicuramente una visita di tutti coloro si dicano appassionati non solo di esoterismo ma anche di architetture spettacolari. Costruito nel 1915 ad opera del fantasioso architetto fiorentino Gino Coppedè, si mostra come una sorta di viaggio iniziatico nei misteri della massoneria. Dal grande portale d’ingresso, infatti, pende un gigantesco lampadario che, per chi fosse poco addentro ai simbolismi massonici, rappresenta la luce della conoscenza. All’interno, poi, proseguono i rimandi con torrette e colonne che suggeriscono l’iconografia della Torre di Babele e del Tempio di Salomone e figure apotropaiche che ornano ogni angolo.

La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma fu inaugurata il 14 marzo 1876 in un’ala del monumentale Palazzo cinquecentesco del Collegio Romano, sede dell’antica Bibliotheca Secreta dei Gesuiti. Cento anni dopo la Biblioteca venne trasferita nell’attuale sede, all’interno della zona archeologica del Castro Pretorio, fra la Città universitaria e la Stazione Termini, realizzata su progetto degli architetti Massimo Castellazzi, Tullio Dell’Anese e Annibale Vitellozzi. Attualmente la Biblioteca possiede sette milioni di volumi, 8.000 manoscritti, 120.000 autografi, 2.000 incunaboli, 25.000 edizioni del XVI secolo e molti altri volumi storici, fra cui i celebri Vaticinia di Nostradamus.

Nostradamus ed i Vaticinia.

I Vaticinia di Nostradamus sono una serie di immagini conservate in un manoscritto illustrato del XVII secolo. Si tratta di una raccolta di 80 immagini acquarellate, rilegate sotto forma di codice, scoperte nel 1982 dalla giornalista Enza Massa nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e attribuite a Nostradamus.

In una scheda originale dei padri certosini, allegata al manoscritto, si afferma che il codice venne portato a Roma dal figlio di Nostradamus per essere donato al cardinale Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII.

Nostradamus, al secolo Michel de Nostredame, fu un astrologo, scrittore, farmacista e speziale francese. È considerato da molti, come uno tra i più famosi e importanti scrittori di profezie della storia. È famoso principalmente per il suo libro Le Profezie, i sostenitori dell’attendibilità di queste profezie attribuiscono a Nostradamus la capacità di aver predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo, tra cui la rivoluzione francese, la bomba atomica, l’ascesa al potere di Adolf Hitler e gli attentati dell’11 settembre 2001. Nessuno ha tuttavia mai dimostrato di poter ricavare dalle quartine di Nostradamus dati attendibili per la previsione del futuro.