Ormai da anni è stato sfatato il mito che associava la noce, e più in generale tutta la frutta secca, al solo contenuto calorico e quindi all’idea che fosse un alimento da evitare e/o limitare perché fa ingrassare. E’ vero che noce e frutta secca hanno un elevato contenuto calorico ma sono anche ricche di proteine, fibre, grassi ed altre sostanze molto utili all’organismo. Insomma in definitiva e’ ormai cosa abbastanza nota che introdurre quotidianamente nella propria dieta tre o 4 noci e’ un vero toccasana per la salute. Perché? Perché il delizioso gheriglio contiene: acido alfa-linoleico – Omega-3 – e sostanze antiossidanti. E’ ormai provato che l’azione associata di entrambi, così come sono presenti nelle noci, contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo e a prevenire problemi cardiovascolari. Nello specifico e’ stato verificato che i preziosi componenti della noce, oltre a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo, influiscono positivamente anche sulla capacità di dilatarsi delle arterie; queste risultano più elastiche e diminuisce così il rischio di occlusione dei vasi – ricordiamo soltanto che uno degli affetti dell’aterosclerosi è proprio la diminuzione dell’elasticità delle arterie. Conosciamo più da vicino le virtù della noce. L’acido alfa-linoleico – come tutti gli acidi grassi essenziali – e’ fondamentale per il nostro organismo perché: e’ necessario per la formazione della membrana cellulare; vigila sul buon funzionamento del cervello e del sistema nervoso; produce precursori degli eicosanoidi, sostanze chimiche ‘regolatrici’ di molte funzioni organiche quali vasocostrizione, pressione e viscosità sanguigna, risposta immunitaria e antinfiammatoria. Le noci apportano circa il 25% del fabbisogno giornaliero di acido alfa-linoleico ma ricordiamo che e’ differente – e dunque non si puo’ sostituire – agli Omega 3 presenti nel pesce. Ad agire direttamente sulla colesterolemia sono soprattutto polifenoli e fitosteroli. I primi sono sostanze antiossidanti e dunque contrastano l’azione dei radicali liberi, causa dell’invecchiamento cellulare; uno studio ha inoltre dimostrato che essi contribuiscono ad ostacolare l’ossidazione del cosiddetto colesterolo cattivo LDL. I fitosteroli, i cugini verdi del colesterolo, diminuiscono l’assorbimento e di conseguenza la concentrazione del ‘cugino’ cattivo nel sangue. Infine parliamo di manganese! Le noci possono contribuire per un buon 15% al raggiungimento del fabbisogno giornaliero. Il manganese agisce come cofattore di enzimi coinvolti in importanti processi metabolici. Un’ultima – solo nell’ordine – importante novità è che le noci sembrano contenere anche melatonina, un ormone che svolge una buona azione antiossidante e dunque aiuta l’organismo a contrastare la degenerazione dei tessuti provocata dai radicali liberi – la ricerca e’ stata condotta dalla University of Texas Health Science Center di San Antonio e pubblicata sulla rivista Nutrition – pensiamo dunque al contributo che può dare una dieta arricchita con le noci a malattie come l’Alzheimer e il Parkinson, legate all’azione dei radicali liberi. Insomma, abituiamoci ad inserire nella nostra dieta anche il gheriglio di noce, come spuntino pomeridiano o a colazione nello yogurt addolcito con un po’ di miele. Una curiosita’: lo sapevate che le foglie del noce sembrano essere poco gradite da formiche, mosche e cimici? Provate a tenerne alcune vicino alle zone di passaggio delle prime o nelle stanze in cui svolazzano mosche noiose. Eviterete così di utilizzare altri poco ‘naturali’ metodi!