Le scoperte scientifiche aprono continuamente le porte a nuovi orizzonti, dandoci speranza nella lotta contro le malattie più gravi, come in questo caso particolare, quelle cardiovascolari. I ricercatori dell’Imperial College London (ICL), in collaborazione con l’associazione umanitaria inglese British Heart Foundation (BHF), è attualmente impegnato in laboratorio nello sviluppo di una nuova pillola che, secondo i primi test clinici, sarebbe sorprendentemente in grado di ridurre il rischio di infarti. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica Cell Stem Cell.

Secondo i ricercatori della BHF, l’azione del farmaco blocca i segnali chimici dannosi che si producono quando il flusso di sangue nel cuore viene interrotto. Il rilascio di questi segnali è dato da un deficit di ossigeno che a sua volta causa la morte dei tessuti e dunque un’insufficienza cardiaca

Il nuovo medicinale coinvolge una proteina chiamata MAP4K4, che si attiva nel tessuto umano a seguito di un infarto e causa dei danni irreparabili al cuore e ad altre aree del tessuto organico. Gli scienziati sperano che il nuovo trattamento aumenti la percentuale di sopravvivenza ad un evento cardiaco di gravi dimensioni, riparando il tessuto danneggiato e proteggendo l’organo vitale da ulteriori complicazioni.

«Trovare un farmaco che possa limitare i casi di morte del muscolo cardiaco durante e dopo un infarto, impedendo il declino verso una condizione di insufficienza cardiaca, è obiettivo della ricerca da decenni», ha dichiarato professor Metin Avkiran, direttore medico associato dell’ente BHF. In Italia ogni anno vengono colpite da infarto circa 120 mila persone.