Secondo uno studio americano della University of Southern California, i bambini che trascorrono più tempo esposti ai raggi hanno un rischio più basso di sviluppare la sclerosi multipla. La protezione esercitata dai raggi ultravioletti (Uv) sarebbe legata a un’alterazione della risposta delle cellule immunitarie, implicate in questa malattia autoimmune del sistema nervoso, o all’aumento dei livelli di vitamina D, di cui già in passato sono stati evidenziati effetti benefici.
Il risultato del nuovo studio, pubblicato sulla rivista Neurology, è coerente con il fatto che la sclerosi multipla, che colpisce oltre due milioni di persone in tutto il mondo, è più frequente alle alte latitudini, dove in genere l’esposizione alla luce del sole è inferiore. I ricercatori hanno condotto l’indagine su 79 gemelli monozigoti, con lo stesso rischio genetico di malattia, dei quali uno solo aveva sviluppato la sclerosi. A fare la differenza potrebbe essere stata proprio l’esposizione al sole: il gemello che da piccolo aveva trascorso il maggior numero di ore all’aperto per attività ludiche o sportive, aveva fino al 57% di possibilità in meno di ammalarsi.