Esce il 7 aprile nelle sale italiane, dopo il successo riscosso in America, l’ultimo lavoro del visionario Spike Lee. “Inside Man”, tutto fuorché un tipico thriller, è un’opera mainstream che attanaglierà il pubblico alla poltrona merito di artifici registici e inaspettate svolte nella trama. Co “Ciliegina sulla torta”, un cast d’eccezione: il premio Oscar Denzel Washington, Clive Owen e il premio Oscar Jodie Foster Il film, che rende omaggio ai polizieschi anni ’70, vede lo scontro tra Washintgton nel ruolo di un detective appena promosso che deve riscattarsi da uno scandalo di corruzione, Owen in quello di un singolare criminale capace di mettere in atto il colpo perfetto ad una banca e Foster nei panni di una gelida e affascinante intermediaria di Manhattan. L’esordiente sceneggiatore, Russel Gerwitz, ha ricevuto parole di lode da Lee: “Russel ha scritto un pezzo fresco e intrigante sulla falsa riga del genere cinematografico della rapina in banca, mi è piaciuto il copione e volevo veramente dirigere il film”. La storia, sofisticata e intelligente, evidenzia elementi molto attuali. In un confronto in cui i protagonisti si devono superare l’un l’altro in arguzia per proteggere interessi contrastanti, vengono inseriti sotto le righe temi come l’integrazione razziale, le scalate al potere con mezzi illeciti, la corruzione e il potere. In questo gioco il ruolo dei buoni spesso diventa quello dei cattivi e viceversa. Il film è soprattutto un tributo all’onestà di azione e pensiero. Tornando ai protagonisti, Washington, arrivato a Inside Man fresco da uno spettacolo a Broadway nel quale ha interpretato il ruolo di Bruto nel Giulio Cesare, ha trovato similitudine tra i due progetti: “Il mio personaggio parla moltissimo! Ho pensato al detective Frazier quasi come a un Bruto che va a Brooklyn”. Invece Owen ha quasi rifiutato il film scettico per il “travestimento” del suo personaggio: “Recitare intere scene con maschera, occhiali da sole e cappuccio è molto strano, perché nella recitazione l’intenzionalità è fondamentale e si vede dagli occhi. Non avere improvvisamente tutto questo è stato disarmante”. Per la Foster non ci sono stati problemi a recitare il ruolo della sofisticata e calma risolutrice di problemi che senza fare problemi lava i “panni sporchi” di uomini potenti senza scrupoli.