Se fino a qualche tempo fa l’obesità sembrava strettamente legata ai Paesi americani, causa cattive abitudini alimentari e forte sedentarietà, ora questo problema ha intaccato anche il resto del mondo. L’Italia stessa ha aperto gli occhi, soprattutto dopo l’Expo 2015 che ha visto come protagonista proprio l’alimentazione.

Per quest’occasione la Coldiretti ha condotto delle indagini per accertarsi sulla condizione alimentare in cui riversa il nostro Paese. Sembra che il numero di persone obese o sovrappeso stia progressivamente crescendo, con tassi che superano il 50% tra gli uomini e poco meno del 40% per le donne, in un range di età che va dai 65 ai 74 anni. Vale a dire che due italiani su tre sono obesi o in sovrappeso. Cosa più allarmante è la crescita del tasso di obesità infantile che pare sia uno dei più alti a livello europeo. Questo fatto preoccupa molto, perché stanno crescendo sempre più bambini sovrappeso che saranno gli adulti obesi del domani.

A fare la differenza è anche l’area geografica: il Sud è più a rischio del Nord Italia, complice la dieta mediterranea che in realtà tutto il mondo ci invidia. Però – sempre secondo le statistiche della Coldiretti – sembra si sia inserito un nuovo parametro di misurazione in queste statistiche, ossia la condizione economica e sociale delle famiglie italiane. Si stima, infatti, che persone più istruite e in condizioni finanziare migliori siano meno inclini a raggiungere livelli eccessivi di sovrappeso, perché dispongono di maggiori risorse per far sì che ciò non avvenga. Basti pensare al costo, non sempre così accessibile, di un abbonamento in palestra, spesa mensile che magari non tutte le famiglie riescono a sostenere. Oppure, più semplicemente, si può notare come i cibi “spazzatura” siano quelli più richiesti e preferiti rispetto ad una porzione di verdura, principalmente per il gusto, ma anche per il costo decisamente inferiore e quindi più accessibile a chiunque.

Medici e nutrizionisti non mancano di ribadire la propria preoccupazione per il quadro non proprio felice di un’Italia sempre meno in salute. Infatti, l’obesità non è solo una questione estetica. Quei chili di troppo, dovuti principalmente a scorretta alimentazione e assenza di attività fisica, possono intaccare tutto l’organismo e creare una serie di pericolose reazioni a catena per la nostra salute.

Quali sono, quindi, le soluzioni a questo problema? Il consiglio principale è quello di eliminare quante più cattive abitudini possibili dalla nostra routine quotidiana: seguire una dieta sana ed equilibrata può essere il primo passo verso uno stile di vita migliore; movimento e attività fisica occupano il gradino immediatamente sotto, ed è fondamentale insistere su questo punto già da piccoli, evitando troppe ore in casa davanti ai videogiochi e praticando giochi all’aperto e sport stimolanti.

Per gli adulti, invece, la situazione si fa più seria se il problema non riesce ad essere risolto. L’obesità può condizionare la propria vita, sia fisicamente che psicologicamente, soprattutto perché perdere peso non è sempre così facile come sembra. Esiste da qualche tempo in commercio il farmaco dimagrante Alli contenente il principio attivo Orlistat che stimola la perdita di peso agendo direttamente sull’organismo.  Negli Stati Uniti e in Europa ha rispettivamente ricevuto l’approvazione dalla FDA e dall’EMA, e molte persone si sono già affidate con successo alla sua efficacia. Alli è diventato un vero e proprio alleato contro l’eccessivo accumulo di grassi nel corpo, aumentando la termogenesi, combattendo i morsi della fame e riducendo l’impatto degli zuccheri sull’organismo. Alli potrebbe davvero fare la differenza per chi ancora non riesce a liberarsi dal pesante fardello dei chili di troppo.