Ringiovanire in modo soft è finalmente possibile per tutto il viso, collo compreso. Il merito è del lifting endoscopico, una tecnica chirurgica che per la sua mini invasività si colloca a metà strada tra la chirurgia e la medicina estetica.
L’innovativa tecnica è stata illustrata da Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna membro della European Academy of Facial Plastic surgery, oggi 23 febbraio durante l’intervento su “Lifting mini invasivo del volto: ruolo dell’endoscopia del lipofilling e nuovi sistemi di sospensione”, all’11° convegno internazionale di Medicina, odontoiatria e chirurgia estetica organizzato dal Sies, in svolgimento al Centro Congressi Centergross di Bologna dal 22 al 24 febbraio. «L’endoscopia -dice Alessandro Gennai- permette di ottenere i risultati eccellenti raggiungibili solo con il bisturi, abbinati a un’invasività minima che ricorda le metodiche soft della medicina estetica». 
Il lifting endoscopico corregge i segni del tempo in modo soft e senza cicatrici. L’innovativa tecnica è stata inventata negli anni ’90 negli Stati Uniti da Nicanor Isse e Alessandro Gennai è stato il primo a portarla in Italia, dopo averla appresa in America direttamente da Isse. «L’endoscopia -afferma Gennai- prende le mosse dalle recenti scoperte nel campo dell’invecchiamento del viso, che lo attribuiscono a due fattori: la discesa dei tessuti e la perdita di adipe, che causano le rughe e conferiscono un aspetto stanco. Alla luce di queste premesse, le tecniche chirurgiche che prevedono di “tirare e tagliare” la pelle e spianare le rughe diventano obsolete, mentre la priorità diventa il ripristino dei volumi ed il sollevamento verticale delicato dei tessuti profondi».
In cosa consiste? Senza che sia necessario tagliare i capelli, vengono eseguite sulla sommità della fronte 4 o 5 incisioni di un centimetro e mezzo, che non lasciano cicatrici. Da qui, viene introdotta una piccola telecamera di 4 millimetri di diametro che riproduce su un monitor la visione di quanto accade sotto la pelle, consentendo così di riposizionare, con l’ausilio di microstrumenti, i tessuti profondi con maggiore precisione e fissarli che nuovi sistemi  come i nuovissimi fili con i coni riassorbibili ed i gancini frontali anch’essi riassorbibili. Le caratteristiche del viso restano inalterate e grazie al lipofilling, ossia l’innesto di tessuto adiposo precedentemente prelevato da altre parti del corpo, si ridonano i volumi del viso giovanile. 
L’uso dell’endoscopia offre innumerevoli vantaggi: cicatrici limitate e tutte celate tra i capelli; nessuna incisione sul viso e nessuna resezione cutanea; tempi di guarigione più rapidi; assenza di complicanze legate alla cicatrizzazione e al trofismo della cute; minori rischi di lesioni nervose e vascolari; risultato più naturale.
La novità: il lifting soft del collo. Le tecniche endoscopiche più all’avanguardia permettono già da qualche anno di eseguire il lifitng mini-invasivo del volto, sia per il terzo superiore (fronte, tempie, sopracciglia), sia per il terzo medio (dagli zigomi in giù). Da qualche mese è possibile ringiovanire anche il collo senza cicatrici grazie a una “banderella” dentata riassorbibile (ribbon) che permette con una piccola incisione retroauricolare di agganciare il muscolo del collo platisma e di metterlo in trazione. «Questa innovativa tecnica è il tassello che mancava per rendere il lifting del viso e del collo totalmente mini-invasivo. Dimostrare 10 anni in meno con cicatrici quasi invisibili è finalmente possibile» conclude Gennai.