Può essere un appuntamento imperdibile per chi ama l’Oriente e la fotografia: ma la mostra della sarda Melina Mulas a Palazzo Margherita, a Modena, non è solo un affascinante giro turistico in terre esotiche. Organizzata dalla Galleria Civica, in collaborazione con la fondazione Cassa di Risparmio di Modena, l’esposizione è parte delle iniziative del festival-filosofia dedicate quest’anno al tema dei sensi. Due gli elementi chiave per leggere la “visione” di cui ci fa partecipe la fotografa: la tradizione millenaria del Tibet, che politicamente non esiste più, e lo sguardo di chi a quella cultura appartiene comunque. Circa sessanta immagini in bianco e nero saranno in esposizione fino all’8 gennaio: sono il frutto di 14 anni di viaggi tra India, Francia, Austria, Nepal, Svizzera e Italia, sotto la guida di un maestro d’eccezione come il Dalai Lama, e con il supporto del dipartimento di Cultura e Religioni del governo tibetano in esilio. In un susseguirsi di sguardi, quasi divertiti da tanta attenzione, si svolge davanti al visitatore il fascino di una cultura millenaria, quale è quella tibetana: la fotografa non ha indugiato verso effetti spettacolari o emotivamente accattivanti. Tutte le stampe sono presentate senza elaborazioni digitali, tenendo in evidenza il bordo scuro che si forma ai margini della pellicola, dove lo sfondo viene annullato e rimane solo l’espressione, immobile ed eterna: alla scoperta del proprio io interiore, quel “Terzo occhio”, titolo della rassegna. Inoltre l’esposizione è arricchita da una ventina di foto a colori che richiamano l’Oriente misterioso e straniero dei luoghi e della cultura tibetana: in uno scatto lo sguardo dei monaci tibetani danno un’idea del contesto in cui si è andata sviluppando e ancora vive la cultura tibetana: se si hanno tanti cieli negli occhi e tante patrie nel cuore vivere diventa un po’ più bello. 16 settembre 2005 – 8 gennaio 2006 Galleria Civica, c.so Canalgrande 103, 41100 Modena. Tel. 059 2032911/2032940 – fax 059 2032932