Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio”, parola di José Mourinho, uno che Zlatan Ibrahimovic lo conosce piuttosto bene. Una frase che si addice in qualche modo al gigante svedese, molto più che un semplice calciatore, anche nell’espletare la sua professione: un carisma imponente, un ego smisurato, un’intelligenza e sfrontatezza superiore, un passato nato per strada e dal ghetto giunto fino ai vertici dello sport mondiale. Oggi Ibrahimovic a 35 anni è ancora fra i n.1 al mondo e non vive di rendita: non vuole farlo, o non avrebbe abbracciato l’ennesima sfida della sua carriera, forse la più complicata. Ma cosa vive dietro le leggende narrate circa la sua vita prima e durante la carriera professionistica? Bwin.it ha raccolto in uno splendido contenuto d’approfondimento “l’alfabeto multimediale del campione svedese”, dal quale abbiamo estratto alcune chicche esclusive su quello che definiremo ‘Zlatanismo’.

Potremmo tornare agli anni di scuola di Zlatan, appena un adolescente e pare che in un tema dalla traccia “dove sarai fra 5 anni” lo svedese scrisse “Sarò un giocatore professionale di calcio e guadagnerò tanti soldi in Italia”. Non fu di parola, ce ne mise sei.

Era ancora più piccolo quando gli fu rubata la bici con la quale girava sempre per il quartiere di casa, un giorno quelle due ruote sparirono. Ibra, di tutta risposta, fece lo stesso con numerose altre biciclette del ghetto: così, per vendetta.

Nella sua camera, almeno qui ci sono immagini e video a dimostrarlo, c’era un post del suo idolo Ronaldo “il Fenomeno”: lo avrebbe sfidato, anche con uno sguardo intenso e lungo 30 secondi, in quel derby che vide il brasiliano indossare la maglia del Milan. Insieme condivideranno anche il sogno rimasto tale di vincere la Champions League, ma forse Zlatan è ancora in tempo.

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La forza di Ibra è già nel suo nome, pare che Zlatan voglia dire “dorato”, da “Zlatanera”, ovvero dominare o sistemare tutto con forza. Di nome e di fatto, insomma. Uno che è cresciuto sulla ghiaia e ha respirato asfalto: il campo su cui è cresciuto dall’età di 6 anni oggi è un complesso moderno di calcio e vede affissa questa scritta “Qui c’è il mio cuore, qui c’è la mia storia, qui le mie giocate, portalo avanti, Zlatan”.

Si è persino inventato il falso annuncio della sua prossima squadra per lanciare alla grande, con tanto di diretta facebook, un marchio commerciale proprio: è riuscito nell’impresa di essere indispensabile, mediaticamente e sportivamente, anche a 35 anni suonati. Ora è in Inghilterra, per provare a rinverdire un numero che è già record e vede il suo nome e cognome come padrone: ha segnato con 6 maglie diverse in Champions League, per farlo con la settima dovrà aspettare un altro anno.

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Dubbi che ciò possa accadere non ce ne saranno: dopo 1 mese, all’Old Trafford, si parla già di rinnovo.