Fa impressione pensare che un testo scritto 130 anni fa possa ancora parlare al contemporaneo, possa raccontare delle questioni che appartengono al nostro vissuto. Può sembrare una banalità, ma è davvero proprio questa la forza dei classici, testi che attraversano il tempo e restano sempre attuali. Miseria e Nobiltà può tranquillamente essere annoverato tra i grandi classici del teatro italiano senza nessun rischio di smentite.

Per questa versione 2.0 partiremo dalla drammaturgia originale di Scarpetta senza farci influenzare dalla versione cinematografica di Totò che essendo una trasposizione si prende delle libertà necessarie al diverso linguaggio scenico a cui è destinata. Il testo di Scarpetta, di suo, è un contenitore pieno zeppo di possibilità, a rileggerlo si trovano dentro cose che erano sfuggite, anche perché – in verità – per alcuni testi classici vince il macrotesto venuto fuori dalle varie messinscena succedutesi nel tempo.

Nel rispetto più totale, proveremo a non ispirarci, né tantomeno farci influenzare dalle numerose edizioni di grandi successo di questo meraviglioso testo, per tentare di dare una lettura tutta nostra che sia figlia di un monito Eduardiano cui tenderà il nostro lavoro: «Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra».

Roma. Teatro Ghione
dal 13 dicembre’17 al 7 gennaio’18

Miseria e nobiltà
di Edoardo Scarpetta riscrittura e regia Giuseppe Miale De Mauro- con Francesco Procopio e Antonio Grosso

Orari spettacoli: dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00

Tutta la programmazione sarà accessibile anche a spettatori non vedenti e sordi che, grazie al Ghione, possono da alcuni anni, vivere l’esperienza del teatro

Info: Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165 Roma – tel. 06 6372294 – 06 39670340, fax 06 39367910 – info@teatroghione.it