L’esposizione, dedicata sia alla storia della motocicletta, sia ad oggetti d’arte rappresentativi della ceramica futurista, si propone di presentare una felice sintesi fra tecnologia e design, un connubio tra l’arte plastica e l’ingegneria motociclistica, attraverso 13 moto d’epoca datate dal 1904 alla fine degli anni Trenta, accanto ad una selezione di ceramiche, piccole sculture e oggetti d’uso in ceramica che riprendono il tema della macchinazione e della velocità attraverso le grafiche e le frantumazioni.

Ad essere raccontata da questa mostra è, quindi, l’Italia del Novecento: costume e design si intrecciano attraverso un percorso illustrato dalle silhouette delle ceramiche futuriste, ma anche dai vecchi ”bolidi”. L’industria della motocicletta ha sempre trovato imprenditori e progettisti coraggiosi e di talento che hanno orientato il costume e la moda del nostro Paese misurandosi con fenomeni del gusto e del design in sintonia con la produzione artistica. Il secolo della rivoluzione industriale vede nascere il primo stabilimento produttivo di motociclette dal nome Società Anonima Motocicli Frera, (di Corrado Frera) all’inizio del 900, in un momento storico in cui i progressi industriali e ingegneristici, che si stavano sviluppando in Italia, avversi all’economia rurale e controllata, coincidevano con i simboli dei temi cari Futurismo.
È così che la moto diventa il passaporto per l’avventura, mentre Giacomo Balla chiama la propria figlia Elica.

Aprono la rassegna 13 moto d’epoca, dalla SLAVIA del 1904 e la WANDERER del 1909, alla VELOCETTE KTT MK8, classe 350 cc, anno di fabbricazione 1939, dalle Guzzi modelli sport e 250 rispettivamente del 1929 e del 1927, alla Bianchi 4 cilindri del 1939, dalla ABC del 21 alla FIAT del 1938 e ancora la NERA CAR, l’ARIEL la mitica AJS “Big Port” del 1928, la GD del 1930, fino alla 600 SCOTT TT Replica fabbricata nel 1930. Questa esposizione è realizzata grazie ad amatori e collezionisti privati che generosamente concedono i loro pezzi che possono essere considerati veri e propri oggetti d’arte. La scelta stessa dei pezzi è avvenuta con la fervida collaborazione del C.R.A.M.E. (Club Romagnolo Auto Moto d’ Epoca) e la sponsorizzazione di Assicofra.

Oltre all’appeal popolare, le due ruote hanno invaso a tutto campo, già all’inizio del secolo scorso, il mondo della arti figurative, soprattutto sulla scia della fascinazione per la macchina e la velocità che esplode nei dipinti, nella grafica e anche nella ceramica del futurismo. Quest’ultima è stata realizzata prevalentemente in due centri: a Faenza nella bottega di Riccardo Gatti e ad Albissola nella manifattura MGA di Tullio Mazzotti, più conosciuto come Tullio d’Albisola a seguito del soprannome impostogli dallo stesso Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento ed estensore del famoso Manifesto Futurista.
A Faenza la stagione futurista – che coinvolse R. Gatti ma anche G. Balla, F.T. Marinetti (del quale sono in mostra due piastrelle) e M.G. Dal Monte – si esaurì nei termini del biennio 1928 e 1929 mentre ad Albissola fu di più lunga durata: dal 1925 circa a tutti gli anni Trenta. Oltre a Tullio Mazzotti operarono alla MGA vari artisti del Secondo Futurismo e sono presenti in mostra alcune opere di Bruno Munari, in quegli anni aderenti al movimento. Di Torido Mazzotti, fratello di Tullio, sono esposte due versioni del famoso Vaso Motorato che con i particolari decori plastici alettati riprende un dettaglio meccanico tipico proprio delle motociclette.
In mostra sono 16 opere in ceramica, in parte provenienti dalle collezioni del MIC e in parte da collezionisti privati.

Progettare una mostra siffatta – naturalmente organizzata per campioni senza ambizioni esaustive nel tema – significa avvicinare tipi di pubblico diverso con l’obiettivo di valorizzare insieme due campi sia dal punto di vista sociale che estetico.
Le motociclette, affiancate, o con rimandi funzionali, a ceramiche d’epoca saranno presentate all’interno del Museo secondo un percorso che dalla prima sala condurrà alla sezione delle Ceramiche Italiane del Novecento.

Motociclette e ceramiche:fra tecnologia e design (1904-1940)

Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini 19 Faenza www.micfaenza.org
Periodo:dal 4 ottobre al 18 novembre 2006
Orario:fino al 31 ottobre 9.30 – 19.00. Chiuso il lunedì.
Dal 1° novembre dal martedì al giovedì 9,30-13,30, dal venerdì alla domenica e festivi 9,30-17,30