Grazie alla campagna pubblicitaria della Tim di cui è protagonista, Pif (Pierfrancesco Diliberto), regista di «La mafia uccide solo d’estate», realizzerà un progetto che accarezza da anni: la costruzione di un museo dell’antimafia, a Palermo.

Lo annuncia lui stesso in un’intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani (anche su www.oggi.it).

«Mettere d’accordo le tante realtà dell’associazionismo antimafia di Palermo è difficile. Quindi ho pensato di chiedere a Tim di aiutarmi, dando un supporto tecnico a questo progetto. Non c’è stato bisogno di convincerli», dice Pif a OGGI.  «Le stragi del 1992 ci hanno aperto gli occhi, reso consapevoli. Ma anche a Palermo non si conoscono eroi come Rocco Chinnici o Calogero Zucchetto: siamo stati bravi a vendere la mafia; ora è il momento di cominciare a vendere l¹antimafia. Il Museo sarà pieno di documenti, filmati, istallazioni interattive, ma anche un luogo vivo, in cui fare incontri, seminari. Stiamo cercando un posto adatto, in centro, ma ci sono problemi. Io, però, sono disposto a metterci soldi miei pur di vederlo nascere», dice Pif, che il 15 aprile tornerà su Mtv con una nuova serie de «Il testimone».

Nell’intervista a OGGI, Pif parla anche del suo privato: «In questo periodo penso molto alla paternità. Mi sono sempre dato come limite i 42 anni. Li compio il 4 giugno e da lì in poi c’è solo un anno di tempo. Non voglio che i miei figli abbiano un padre anziano. E poi la prossima generazione rischia di essere la prima senza nonni».