Si può sfidare l’establishment anche con la moda. È quello che successe a Londra negli Anni Sessanta quando la stilista Mary Quant lanciò la minigonna, inserendosi in una rivoluzione culturale che riguardò soprattutto la musica, la fotografia, il cinema e la pop art. Questo periodo mitico, ottimista ed edonistico, viene celebrato a Londra con due mostre dedicate a Mary Quant e a “The Chelsea set”. Chelsea è stato infatti l’epicentro di questo movimento rivoluzionario, un quartiere elegante e modaiolo che ospita famosi musei come lo Science Museum, il Natural History Museum e il Victoria and Albert, ma anche la Royal Albert Hall, i grandi magazzini Harrods ed abitazioni esclusive dove risiedono famose personalità. Per rivivere o scoprire quel momento magico della storia, organizza il tuo soggiorno visitando il sito HomeExchange.

Il 6 aprile apre al Victoria and Albert Museum “Mary Quant”, prima mostra dedicata alla stilista – allora pressoché sconosciuta – che lanciò nei primi Anni Sessanta la minigonna, gli hot pants, i collant a colori vivaci, gli stivaletti e gli impermeabili lucidi in pvc e un nuovo modo di truccarsi. Si potranno vedere oltre 200 abiti ed accessori oltre a capi e disegni provenienti dai suoi archivi personali.

Il mito ebbe inizio nel 1955 con una boutique chiamata Bazaar sulla Kings Road, dove Mary Quant cominciò a vendere vestiti disegnati da lei stessa in uno stile semplice e moderno, alternativo rispetto alla moda corrente. Ebbe grande successo anche perché offriva un’esperienza di shopping diversa e molto informale: musica ad alto volume, drink offerti dalla casa, vetrine allestite con humour e apertura fino a tardi. Non è certo se sia stata proprio Mary Quant ad inventarla nel 1965 (il francese André Courrèges è un’altra possibilità), comunque la minigonna divenne il suo marchio di fabbrica, reso popolare dalla modella Twiggy (grissino). Le strade di tutto l’Occidente si popolarono di giovani ribelli che indossavano le gonne cortissime, portavano i capelli lunghi, amavano la Pop Art ed ascoltavano i Beatles e i Rolling Stones.

Dal 6 aprile 2019 al 16 febbraio 2020 al Victoria and Albert Museum, Cromwell Road.

Il Fashion and Textile Museum ospita invece fino al 2 giugno “Swinging London: A Lifestyle Revolution / Terence Conran – Mary Quant”, focalizzata su “The Chelsea Set”, un gruppo di giovani designer, architetti artisti e fotografi che sfidarono le regole e il conformismo della Londra degli Anni Cinquanta. La mostra esplora questo periodo di trasformazione per le arti, la moda, la musica e la cultura presentando tessuti, capi di abbigliamento, mobili, ceramiche, creati da nomi noti come Mary Quant e Laura Ashley e meno noti, perlomeno in Italia, come Terence Conran, Nigel Henderson e Eduardo Paolozzi. Terence Conran è un personaggio interessante, che ha progettato negozi, ristoranti e mobili, molto noto come architetto, soprattutto d’interni, in tutto il mondo. Fu lui a realizzare il primo negozio di Mary Quant in Kings Road.

Fu Time Magazine a battezzare Londra “The Swinging city” dedicandole il numero del 15 aprile 1966, associandola per un decennio nell’immaginario collettivo a tutto ciò che nel mondo era moderno e alla moda. Il fenomeno nacque da una popolazione giovane (il 40% era sotto i 25 anni), che aveva più disponibilità economiche, più libertà e meno responsabilità dei loro genitori e contestavano il sistema. Questa combinazione di fattori portarono ad un fiorire della musica, moda, design e qualsiasi cosa che facesse dimenticare la depressione degli anni post-bellici.

Fino al 2 giugno 2019 – Fashion & Textile Museum, 83 Bermondsey St.