Roma, città aperta. Titolo di uno dei più significativi film del neorealismo italiano. Nonchè sottotitolo di questa città capitale che vive all’aperto. Tutto sembra accessibile e a portata di mano, ma dopo qualche passo  ci si rende conto che conoscere la città è un’impresa ardua. Una vita non basta. A piedi aumentano le occasioni di scoprirne i tesori. Roma o l’arte di essere flâneur, per dirla come Charles Baudelaire, sia che si percorrano i viali di Villa Borghese, sia che si batta il selciato di via Margutta (sulle traccie dell’indimenticabile Fellini), si faccia il giro delle Sette Chiese o ci si perda nei vicoli e  nelle stradine del Rione Borgo…Passeggiate urbane. I Romani che non si spostano nè in macchina, né su due ruote, vanno volentieri a piedi. Quindi prendiamoci il tempo che ci vuole e dato che  a Roma il clima è mite, camminiamo senza fretta.

Facciamo, poi, una sosta al Teatro di Marcello per i Concerti del Tempietto . Qui tra vestigia del passato e declamazioni poetiche, domenica 24 settembre le note di SZYMANOWSKI (SONATA IN RE MINORE OP. 9) e PADEREWSKI (SONATA IN LA MINORE OP. 13) si diffonderanno per un’ esperienza sensoriale a 360° dal violino di Mieczyslaw Szlezer e dal pianoforte di Danuta Mroczek – Szlezer.