Un test delle urine che identificherà quindici forme tumorali in una fase iniziale, sarà disponibile nei prossimi anni. Lo ha rivelato  Bob Pinedo, un oncologo olandese, sul giornale De Telegraaf, il principale quotidiano, nonché uno dei più antichi quotidiani, dei Paesi Bassi. Lo specialista, impegnato nella cura del cancro, sta sviluppando un nuovo metodo, in collaborazione con gli scienziati della VU Medisch Centrum (Università di Amsterdam, Free University Hospital) e dell’Università di Twente.

Insieme, stanno esaminando un test delle urine che mostrerà in pochi minuti, se c’è una comparsa di cancro nella persona sottoposta a screening. I pazienti saranno supportati più rapidamente di quanto non lo siano ora. Questa tecnica, inoltre, avrà anche il vantaggio di essere meno costosa a lungo termine. Il test viene considerato come una vera e propria ‘biopsia liquida’. La normale biopsia prevede il prelievo di un pezzetto di tessuto da analizzare per la successiva diagnosi; si tratta di una procedura che, molto spesso, risulta essere altamente invasiva e dolorosa, e che naturalmente richiede la presenza di una massa sospetta dietro la quale potrebbe celarsi un tumore. La biopsia liquida è invece una semplicissima analisi delle urine, che permette di individuare potenziali tracce del tumore, anni prima della sua manifestazione sintomatologica.