Capire il peculiare mondo del cineasta spagnolo è l’intento dell’esposizione che si serve, per questo scopo, dei suoi film ma anche dei suoi feticci: manifesti, fotografie, dipinti, decorazioni, musiche. La mostra è organizzata in nove sale che percorrono la vita del regista dalla sua infanzia vissuta in provincia all’epoca della Movida madrileña che fece di lui un’icona della trasgressione in un paese che si svegliava alla libertà fino alla sua consacrazione come regista di fama internazionale. Pedro Almodovar parteciperà a due incontri il 7 ed il 13 aprile. Il primo sarà un dialogo con Frédéric Strauss, curatore dell’esposizione, il secondo un colloquio con altri cineasti nella Fnac della capitale francese. Insieme a tutta la filmografia del regista spagnolo si proietteranno altre pellicole che hanno marcato profondamente la sua vita e la sua concezione del cinema: grande opere della settima arte come Eva contro Eva di Joshep L. Mankiewicz, Aurora di Friedrich Wilhelm, Duello al sole di King Vidor, Estasi di un delitto di Luis Buñuel e L’invasione degli ultracorpi di Jack Finney. Almodovar torna con forza dopo gli ultimi film che, sebbene abbiano avuto una grande risposta di pubblico, non hanno avuto una cosi unanime approvazione da parte della critica. L’ultimo film, Volver (Tornare), presentato in anteprima a Madrid lo scorso 14 di marzo e che arriverà in Italia nei prossimi mesi, rappresenta il ritorno di Almodovar alla commedia, alla sua terra della Mancha, alle sue attrici preferite Carmen Maura e Penelope Cruz ed al suo unico modo di capire l’universo femminile. Volver è una storia di casalinghe e di vicine di cortile, quell’universo dell’infanzia del regista cresciuto tra donne. Secondo Almodovar, per creare questi personaggi c’è stata anche l’influenza del cinema italiano, delle attrici degli anni’50 e ’60 come la Loren che vendeva pesce a Napoli o la Cardinale in La ragazza con la valigia.