L’Italia non finisce mai di sorprenderci. Sembra di aver visto tutto, di aver visitato ogni museo internazionale, visto ogni mostra d’avanguardia, ammirato ogni vicolo storico e poi… spunta qualcos’altro. Meglio, spunta qualcosa che è sempre stato sotto il nostro naso, ma non eravamo pronti a scoprire. Questo è quello che si prova intravedendo le torri di Rocchetta Mattei che spuntano da una modesta altura fra gli alberi intorno a Riola, comune di Grizzana Morandi, a breve distanza da Bologna e da Firenze. Il Castello, costruito dal Conte Mattei a partire dalla metà dell’800 e i cui lavori sono proseguiti per oltre un secolo, è un’opera grandiosa, a tratti folle ma indiscutibilmente affascinante. Il Castello è visitabile solo dietro prenotazione .

La storia narra che il Conte Mattei, dopo un inizio della vita dedito alla politica, venisse duramente provato dalla morte per tumore della madre. Questo evento scatenante provocò in lui non solo rabbia per l’accaduto ma anche una profonda sfiducia nella medicina dell’epoca. A suo dire i dottori non avevano potuto nulla né contro la malattia della madre né conto i dolori che l’avevano torturata fino alla fine. Fu per questo che decise di ritirarsi dalla vita politica per iniziare le sue ricerche mediche in solitaria. Nel 1850 acquistò i terreni dove sorgevano le rovine dell’antica Rocca di Savignano per porvi, il 5 novembre dello stesso anno, la prima pietra di quella che sarebbe divenuta la Rocchetta.

Bisognoso di trovare un rimedio ai problemi che gli si erano posti davanti con la malattia della madre, il Conte Mattei iniziò a studiare per conto suo l’omeopatia ma giunse presto a superarla: fu così che nacque l’Elettromeopatia, una terapia medica basata sull’abbinamento di granuli medicati e liquidi detti “fluidi elettrici”. Benché oggi possa apparire strano, all’epoca questa nuova medicina acquistò in breve tempo grande popolarità tanto che la produzione, che avveniva tutta all’interno della Rocchetta ed era iniziata solo nel 1881, presto divenne in grado di rifornire ben 26 depositi in tutto il mondo che arrivarono a 107 intorno al 1884 e crebbero ancora nel corso del secolo successivo.

Il mondo intero venne contagiato dalla febbre dell’Elettromeopatia, addirittura il Conte venne citato da Dostoevskij ne I fratelli Karamàzov: «Ma che filosofia e filosofia, quando tutta la parte destra del corpo mi si è paralizzata e io non faccio che gemere e lamentarmi. Ho tentato tutti i rimedi della medicina: sanno fare la diagnosi in maniera eccellente, conoscono la tua malattia come il palmo delle loro mani, ma non sono capaci di curare. [..] Disperato, ho scritto al conte Mattei a Milano, che mi ha mandato un libro e delle gocce, che Dio lo benedica.»

Le vicende private del Conte, la sfortuna economica in primis, gli resero difficile mantenere un edificio come la Rocchetta e la sua turbolenta vita familiare non lo aiutò a vivere serenamente gli ultimi anni. Sarebbe stato felice, comunque, di sapere che l’Elettromeopatia gli sopravvisse e che la produzione durò addirittura fino al 1956.

Rocchetta Mattei, un luogo che sembra spuntare direttamente da un libro di fiabe, frutto di una mente talmente geniale da riuscire ad inventare di sana pianta un’altra branca della medicina, non fu dunque solo un edificio, ma un’espressione pietrificata del genio del Conte Mattei. Il castello fu costruito in stile moresco, con un intreccio labirintico di scale, torri e torrette. La grandiosità degli spazi, mista alla profonda simbologia esoterica nascosta nell’architettura, rende la Rocchetta uno dei luoghi più curiosi, mistici e segreti da visitare nella campagna emiliana.

Come arrivare a Rocchetta Mattei

Rocchetta Mattei, situata in Emilia Romagna ma quasi al confine con la Toscana, è facilmente raggiungibile sia da Bologna, da cui bisogna prendere l’autostrada A1 fino a Sasso Marconi dove si deve uscire per entrare sulla SS64 fino a Riola, sia da Firenze, prendendo autostrada A1 direzione Bologna fino a Pian del Voglio direzione Castiglion dei Pepoli, quindi direzione Camugnano, Riola.