Finalmente, con una verità ancora da scoprire sulle cause del disastro, l’aereo ha compiuto il suo viaggio di ritorno verso la città felsinea, grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale e dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica. Uno sforzo notevole se è vero che la fusoliera, parzialmente ricostruita e tenuta insieme da un’imponente struttura d’acciaio, è stata depositata con delle gru in un’apposita area, larga trenta metri per trenta. Del resto le dimensioni sono decisamente notevoli: basti pensare ai motori del peso di circa 4 tonnellate ciascuno o all’ala sinistra che misura quasi 12 metri, senza tralasciare il piano di coda, largo 11 metri e alto circa 8. Particolarmente complesse si sono rivelate le operazioni di trasporto dalla vecchia sede di Pratica di Mare al nuovo sito. È stato necessario dividere in pezzi lo scheletro e caricarlo su convogli speciali organizzati dai Vigili del fuoco. I 15 mezzi hanno percorso lentamente l’Autostrada del sole Roma-Bologna, consegnando il prezioso carico alla città il 25 giugno 2006 davanti ad una folla numerosa e commossa. Nei piani dell’amministrazione comunale c’è la volontà di aprire il “Museo della memoria” in tempo per la celebrazione del ventisettesimo anniversario della strage, dunque per il 27 giugno del 2007. Accanto alla fusoliera ed agli oltre 2000 frammenti tra valigie, sedili e maschere per l’ossigeno, l’edificio ospiterà le opere degli artisti che in tutti questi anni sono pervenute all’Associazione dei parenti. Tutti i costi dell’operazione verranno sopportati grazie ai contributi versati da Stato, Provincia, Regione e Comune di Bologna, per un totale di circa 2 milioni e mezzo di euro.