L’antica capitale imperiale azteca Tenochtitlan deriva dal suo nome, compare sullo stemma della bandiera messicana, i suoi frutti sono immortalati nella Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini,a Roma. Lo ritroviamo nelle opere di Bruegel il Vecchio, Frida Kahlo, Man Ray, Roy Lichtenstein, Tina Modotti.Nell’immaginario collettivo appartiene alle assolate terre dell’Italia del sud. Portato nel 1500 in Europa dai conquistatori spagnoli, si fa risalire il nome a Cristoforo Colombo che pensava di essere arrivato alle Indie senza capire, invece, d’essere arrivato su un Nuovo Mondo.
 Stiamo parlando del fico d’India che  stando alle dichiarazioni del dottor Francesco Bruno, dermatologo plastico a Palermo e segretario scientifico dell’ISPLAD (società scientifica di dermatologia) è un sicuro rimedio per l’eterna giovinezza. Pare, infatti, che il frutto abbia un’ azione antiossidante ed antiradicali liberi. Le sostanze antiossidanti sono rappresentate essenzialmente da due composti betalainici (la betanina rosso-porpora e l’indicazantina gialla) con potere riducente molto elevato. Dagli studi effettuati il loro  meccanismo d’azione si traduce in un’azione che frena l’aterosclerosi.
Non solo.Il fico d’India è ricco di zuccheri biodisponibili, calcio, fosforo e vitamine. Anche le pale (cladodi), possono essere utilizzate per il loro effetto diuretico, d’eliminazione dei calcoli renali e d’abbassamento del tasso di colesterolo ematico.