In estate, il tempo si allunga, si contorce, e poi smette di chiedere permesso. Le 8 diventano 10, le 10 diventano “vabbè sono ancora in pigiama”, e la colazione… può aspettare.

Anzi, può proprio spostarsi alle 11:30 e continuare a chiamarsi colazione, anche se tecnicamente stai mangiando un toast con la birra in terrazzo.

Ecco perché la colazione estiva va rivalutata, anche quando è tardiva, sbilanciata, o del tutto priva di senso logico nutrizionale.

🥞 1. Il pancake delle 11:29 non è brunch, è poesia

Il pancake servito poco prima di mezzogiorno, con sciroppo e frutta, non è un pasto: è una dichiarazione di libertà.
Certo, potresti chiamarlo brunch per sentirti urban chic, ma sei scalzo e in silenzio, quindi no: è solo una colazione sfacciatamente tardiva.

📸 Cover vibes: piatto colorato, tavolino al sole, burro che si scioglie lentamente (come le tue ambizioni per la giornata).

🍉 2. L’anguria è una colazione legale in luglio

Una fetta d’anguria, tagliata con disinvoltura e affondata a faccia piena: non sarà ricca di proteine, ma lo è di dignità estiva.
Va bene anche da sola, mangiata in piedi, mentre controlli le previsioni meteo e ti chiedi se oggi userai il cervello.

Altro segnale estivo: l’orologio ti giudica. Tu non ti curi. Mordi e vai avanti.

🍺 3. Lo yogurt greco o la birra fredda: scegli chi sei

Chi sei oggi? Quello con ciotola di yogurt greco, mirtilli e semi di chia?
O quello che apre una birra da 33 cl e la beve come fosse succo d’arancia?
In entrambi i casi, la colazione ti appartiene. Basta che tu non provi a fare entrambe le cose insieme (esperienza non consigliata).

🥄 Bonus: se ci metti il miele, sei ufficialmente autorizzato a chiamarla “routine”.

🪑 4. Colazione sul terrazzo: anche un cracker diventa speciale

Non importa cosa mangi, ma dove lo mangi.
Sedersi fuori, magari su una sedia rotta, col sole che filtra tra le piante di basilico mezze morte, è già un atto di auto-cura.
Anche se in ciotola hai cereali scaduti.
L’ambiente fa il pasto, in estate più che mai.

🛁 5. Se sei ancora in accappatoio, è colazione

Questa è la regola d’oro.
Finché indossi un accappatoio, tutto quello che metti in bocca è automaticamente colazione.
Cornetto? Colazione. Pizzetta avanzata da ieri? Colazione con storia.
Fetta di torta fredda mangiata davanti al ventilatore? Capolavoro.

🌞 Conclusione (senza digestivo, ma quasi)

La colazione d’estate è un rito lento, sgangherato e spesso posticipato.
Non ha senso cercare di incastrarla nelle categorie canoniche.
Va celebrata per quello che è: una pausa dalla logica, un piccolo gesto gentile verso il tuo io che si è appena svegliato… o che non si è mai del tutto addormentato.

anguria e birra