Il ritorno del medico di famiglia come figura di riferimento per la salute emerge dall’indagine su un campione di mille cittadini, di età superiore ai 18 anni, realizzata dal Censis: lo studio mostra, in particolare, dati che riguardano le principali fonti d’informazione in materia sanitaria, mettendo a confronto il 1987, il 1998 ed il 2008. La ricerca attesta così che, oggi, al primo posto, c’è il medico di famiglia, 66,3%, seguito poi da familiari o amici, il 20,4%, da rubriche televisive, il 16,5%, dal farmacista, un 15,6%, da riviste specializzate, il 13,8%, dai quotidiani con inserti sulla salute, un 9,3%, ed infine da internet, 8,7%, che però sta continuamente prendendo quota, mentre precipitano, rispetto a 10 anni fa, le rubriche televisive, che rilevano -11,3%. Le cure alternative, dunque, risultano sempre più “appannaggio di robuste minoranze”, “non sembrano in grado di sfondare su numeri più grandi”: le usano il 23,4% degli italiani, percentuale leggermente inferiore a quella rilevata nel 2001, attestando che un 13,9% degli italiani utilizza l’omeopatia, un 4,1% la fitoterapia, e verificando la crescita dell’1,9% di quelli che si affidano a tecniche di manipolazione e massaggio, mentre sembra esserci una fuga dalla medicina cinese, praticata da meno dell’1% del campione.