2014. Cento anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale. Cento anni di storia che si allontanano sempre più nel passato mentre il fiume del tempo avanza sotto i ponti del progresso che inesorabilmente sbiadisce ogni altra memoria.
Tuttavia ci sono momenti in cui una data sul calendario, un titolo di giornale,
una fotografia, smuovono ricordi sopiti che si chiamano tra loro, irrompono
nel nostro tempo da protagonisti e giustamente pretendono d’essere
riconosciuti e risarciti del loro valore speso per noi: primo fra tutti, la vita.
Mio padre aveva 19 anni quando venne chiamato alle armi…Ero bambino quando lui raccontava a me e a mio fratello più grande, del dolore della guerra…

Parole di Ermanno Olmi che torna a raccontare di un’umanità costretta a lotte senza senso e senza fine. Il dolore della guerra. Già è proprio questo che il grande regista bergamasco pone come monito con il suo ultimo film: TORNERANNI I PRATI. In sala il 6 novembre per 01 e prodotto da CINEMAUNDICI e IPOTESI CINEMA con RAI CINEMA.

Secondo il Maestro un film prima che bello, utile. Perchè parlandone i conflitti non si accendano mai più. Ecco TORNERANNO I PRATI, storie di una notte sugli Altipiani delle Alpi vicentine dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917. Storie fatte di lunghe attese, di missioni suicide, di piccoli eroi disubbidienti e intorno la pace della montagna e la luminosità della luna a fare da sfondo ad un luogo di morte e di sofferenza. Vicende realmente accadute. Un passato che ciascuno di noi può evocare secondo il proprio sentimento.