1. Non si tratta di mobilità attiva – Andare a piedi o in bicicletta, o muoversi utilizzando uno skate board o i pattini “muscolari”, significa svolgere una attività fisica. Con i monopattini elettrici no: è come andare in moto o in auto. Si è trasportati senza fare alcuno sforzo, se non quello di essere vigili, come d’altra parte è necessario in qualsiasi altra condizione.
  2. Non sostituiscono automaticamente l’auto – Solo in minima parte un auto viene sostituita da un monopattino elettrico che, invece, semplicemente si aggiunge ai mezzi circolanti.
  3. Sostituiscono la mobilità pedonale e dei mezzi pubblici – Sondaggi di appena un anno fa hanno evidenziato che in Europa lo utilizza  soprattutto chi va a piedi o in autobus, per ridurre i tempi di trasferta.
  4. Free floating e recinti elettronici – Il “parcheggio libero” dei monopattini elettrici sembra stimoli il senso dell’abbandono e del disordine. Per qualcuno sono di intralcio (curiosamente le auto, ovunque esse siano, non danno lo stesso senso di disagio). Il “recinto elettronico”, un’area a controllo digitale, consente di “posteggiare” il mezzo in modo “ordinato”.
  5. Il monopattino personale – Tanti sono proprietari del proprio monopattino elettrico. Il che significa che non lo lasciano mai in strada ma lo tengono sempre con se, a casa, in ufficio, in treno, sul bus, sulla metro. Ci si porta dietro il mezzo di trasporto.
  6. I monopattini e la sede stradale – Questi mezzi hanno ruote molto piccole che fanno percepire qualsiasi asperità stradale, spesso pericolosa, che invece non si sente in bici e ancora meno in auto. Il monopattino elettrico richiede un manto stradale ben curato. 
  7. La funzione d’uso: possesso o condivisione – Il monopattino elettrico, come il bike sharing e il car sharing, pone la questione: possesso del mezzo o acquisto della sua funzione? Nessuno, o quasi, acquista un bus, un treno, un aereo per spostarsi, ma solo la sua funzione d’uso: il titolo di viaggio.
  8. Un veicolo, un utente – Un monopattino elettrico può trasportate una sola persona e occupa, da fermo, meno di un metro quadrato. Come una bici. Un automobile può trasportare mediamente 5 persone. Normalmente ne trasporta 1 ed occupa, da ferma, 10 mq.
  9. Intermodalità: il totale fa più della somma – La possibilità di portare con se un proprio mezzo di trasporto aumenta le potenzialità degli altri vettori utilizzati, come anche avviene nello sharing, per coprire l’ultimo miglio”. Il treno e il bus trasportano l’utente insieme al suo “veicolo”, quest’ultimo ne completa le funzioni al di fuori dei percorsi vincolati.
  10. Monopattini e urbanistica – Il mezzo di trasporto determina la percezione delle distanze, dei percorsi, delle traiettorie, degli spazi, dei tempi. Cambiare il mezzo di trasporto può cambiare la città, il modo di usare il territorio, di vivere la strada, di incontrare la gente. L’auto consente una bassissima interattività; viceversa, tutti gli altri mezzi, dal bus alla bici, dal monopattino alla mobilità pedonale, altissima. Due città completamente diverse.