Anni ’50. Michael Berg attraversa i primi turbamenti dell’adolescenza. Ed un giorno, per la strada, si sente male e viene soccorso da Hannah, che ha da poco superato la trentina. Colpito da questa donna gentile e sconosciuta, irresistibilmente attratto dalla sua misteriosa e profonda sensualità, Michael riesce a rintracciarla. Tra loro nasce un’intensa relazione, fatta di passioni e di pudori. Ben presto, però, Michael intuisce che nel passato di Hannah, ci sono altri misteri: qualcosa che lei non può rivelargli e che segnerà per sempre il destino di entrambi. Ebbene, si può assumere una duplice prospettiva, senza rinunciare al racconto di una coinvolgente storia d’amore? Schlik ci riesce. Ad accompagnare il racconto dell’unione tra Micheal e Hannah, è la disamina sulle responsabilità dei tedeschi per le atrocità del Terzo Reich, sulla questione della colpa, sul conflitto generazionale che oppose i ragazzi nati dopo la guerra ai loro genitori. Una convivenza che si precisa e si giustifica con la rielaborazione dettagliata del passato da parte di chi è sopravvissuto agli orrori della Germania rea dello spazio infernale di Auschwitz e di quel clima -ancora oggi inspiegabile e vergognoso- di intorpidimento delle funzioni vitali che rendeva vittime e carnefici, protagonisti di una Storia normale. In un profondo e spaventoso senso dell’indistinto.In quest’ottica, la vita individuale di Hannah e Michael si stacca dalle vicende storiche, per poi riportarci ad esse: ed è così che, in una dilaniante lotta tra ragione e sentimento, Berg deve dare risposta, in un’aula di tribunale, al tormento di aver amato una criminale e al bisogno infinito di comprendere. Ma neppure con la condanna definitiva di Hannah, Micheal smetterà di tormentare la sua coscienza: continuerà a cercarla in tutte le donne successive, sino al naufragio del proprio matrimonio e alla finale solitudine fatta di rinunce e di studio. La sua scelta definitiva sarà l’insegnamento: storia del diritto, con particolare attenzione al Terzo Reich, fino a riprendersi Hannah, che negli anni di reclusione, smetterà faticosamente d’esser schiava del suo analfabetismo. Solo per lei, che morirà suicida in carcere, tra la letteratura delle vittime del genocidio nazista e le memorie del comandante delle SS, Rudolf Höss. L’unica donna della sua vita. Tutta la sua vita.A voce alta
Bernhard Schlink
Garzanti