La carenza di vitamina D è molto comune e rappresenta un problema a livello globale. L’esposizione al sole è la principale fonte endogena di questa vitamina, mentre alcuni alimenti che ne contengono delle buone quantità (ad esempio pesce, olio di pesce, tuorlo d’uovo ecc.) sono considerati una fonte esogena che concorre all’apporto globale. Alcuni studi hanno ipotizzato che adeguati livelli plasmatici di vitamina D possano avere degli effetti benefici nei confronti delle infezioni respiratorie, in maniera particolare delle prime vie respiratorie.

A tale proposito si segnala una recente revisione sistematica con metanalisi pubblicata sulla rivista PLOS ONE da un team di ricercatori italiani. La ricerca ha valutato nello specifico le evidenze scientifiche disponibili sul rapporto Covid-19 e vitamina D, in termini di gravità della malattia e mortalità. Il tema è controverso e la ricerca ha mostrato ad oggi risultati conflittivi, tanto che studi osservazionali eseguiti su pazienti ospedalizzati hanno mostrato una riduzione della gravità e anche della mortalità nei soggetti che assumevano colecalciferolo o calcifediolo mentre un altro studio ha descritto la tendenza contraria, vale a dire un aumento della mortalità in quei soggetti.

Fonte:

D’Ecclesiis O, Gavioli C, Martinoli C, Raimondi S, Chiocca S, et al. Vitamin D and SARS-CoV2 infection, severity and mortality: A systematic review and meta-analysis. PLoS One. 2022 Jul 6;17(7):e0268396.