A Venezia unica e famosa in tutto il mondo, meraviglioso e delicato equilibrio frutto dell’incontro tra mare, cielo, terra e arte, per il Carnevale si aggira uno strano personaggio travestito da menestrello. Cappello alla mano realizza ritratti in versi, per chi decide che il Carnevale in laguna possa trasformarsi in un viaggio alla conoscenza di sé.  Si fa chiamare il Menestrello e sotto la sua maschera nasconde la conoscenza di un affermato psicologo, che da anni lavora con successo sulle dipendenze, soprattutto sui giovani, che riesce ad avvicinare e conquistare grazie al suo aspetto anticonvenzionale. Si mescola tra gli artisti di strada, aspetta tutti, curioso per professione e personalità, sempre alla ricerca di nuovi volti, di storie vere, è una persona con una grande capacità di ascolto e di analisi, in grado in pochi segni di penna di tracciare un ritratto della persona che gli sta davanti.  “In questo mio viaggio per calli e piazze – spiega – vado alla ricerca della dimensione narrativa, poetica della personalità. Non ho l’ambizione di proporre un vero e proprio percorso formativo, ma piuttosto un divertimento che apre alla conoscenza di sé. Quella che mi diverto a svolgere per strada non si può definire una scienza esatta, quanto piuttosto un’arte di più pensieri, che a volte si intersecano e si potenziano, a volte si contrappongono e si evolvono, arricchendosi, nel tempo, di contenuti più profondi e consapevoli”. La strada, fatta di pietre, polvere, asfalto o fango… può davvero essere una strada che porta il viaggiatore prima alla scoperta del mondo e poi di se stesso? A Venezia sì. Cercate tra calli e piazze il Menestrello.