La cucina one-pot (oppure one pan) è strategica sotto molti punti di vista. Primo fra tutti: si sporca una sola pentola. Può sembrare un metodo di cottura “pasticciato”, invece è furbissimo. Ecco quali sono i segreti per una riuscita da manuale e i vantaggi che fanno risparmiare
Della cucina one-pot si è già detto tutto, o quasi. Almeno da quando è diventata popolare anche in Italia, sospinta dall’autorevolezza di Marta Stewart che per prima ha reso onore, negli Stati Uniti, alla cucina tutto-in-una-pentola. L’idea di non dover schierare l’intera batteria per preparare piatti succulenti piace un po’ a tutti, peccato che quando si tratta di mettersi davvero all’opera sorgano una serie di dubbi ostativi: quali piatti si possono davvero cucinare one-pot? Quali sono le pentole giuste? Gli ingredienti vanno inseriti in tempi diversi? E allora si finisce per bollire la pasta da una parte e preparare il sugo dall’altra. Cerchiamo di fare ordine e di scoprire gli step fondamentali per iniziare a sperimentare questo metodo di cottura salva-tempo (e non solo).

Quali sono le ricette più adatte alla cucina one pot?
Zuppe, curry di verdure, stufati e brasati, timballi, frittate e omelette, ma anche la pasta (qui un riso saraceno risottato). Si tratta di ricette che non richiedono la pre-cottura di una parte degli ingredienti (e dunque l’utilizzo di più vasellame) per due motivi: o le materie prime hanno le stesse tempistiche di cottura, oppure le differenze tra queste ultime si possono gestire scaglionando l’ingresso in pentola in ordine crescente e aggiungendo liquidi quando necessario.

Quali pentole utilizzare per la cucina one-pot
Tra le predilette per la cucina one-pot c’è sicuramente la casseruola, solitamente di forma ovale, con fondo spesso e due manici, ideale per le cotture lente e a bassa temperatura, anche con una grande quantità di liquidi. Alcune di queste hanno il vantaggio di poter essere usate nel forno e per questo si prestano a cotture combinate fornello-forno. In casseruola potrete cuocere, ad esempio, i piatti di proteine, riso e verdure: indicativamente le proteine vanno rosolate per prime, insieme alla verdure a cottura molto lenta, successivamente si aggiunge il riso con il doppio del suo volume in acqua e lo si lascia cuocere a coperchio chiuso, addizionando via via le verdure più veloci.

Anche il wok può fare al caso vostro, soprattutto quando vi trovate ad affrontare cotture più easy che richiedono l’effetto “risottato”, come può avvenire con i noodles: rosolate le verdure con olio e spezie, aggiungete i noodles (o gli gnocchi di riso) precedentemente ammollati in acqua calda e versate nel wok un condimento un po’ brodoso per completare la cottura ricordandovi di spadellare con olio di gomito.

Le padelle dai bordi alti sono perfette per la pasta, le omelette e le frittate, oppure per i secondi di pesce con verdure. Senza dimenticare le teglie e le pirofile da forno, ideali per gli arrosti.

P.S: La pasta one-pot, a dispetto di quanto si creda, è davvero facile: una parte di pasta e tre parti scarse di liquido a temperatura ambiente in padella (che comprendono acqua e sugo) e il gioco è fatto. Senza coperchio e mescolando di tanto in tanto.

Esistono anche le pentole a pressione elettriche con tante modalità di cottura e il ricettario annesso (la più celebre è Instant Pot), gli slow cooker e i robot “cuocitutto”. A patto di avere il tempo e la voglia di leggere per bene il libretto di istruzioni sono un’ alternativa intelligente, e dunque quasi autonoma, per la preparazione di piatti completi

Altri attrezzi utili per la cucina one-pot
Il timer sarà il vostro migliore amico perché vi ricorderà dei vari step di aggiunta degli ingredienti, ma anche un cestello per la cottura a vapore è uno strumento utile per ottimizzare, cuocendo un’altra serie di ingredienti da utilizzare in un secondo momento, o per accompagnare la ricetta one-pot che sta prendendo piede in pentola. Dotatevi di forchette, cucchiai e mestoli dal manico lungo per saggiare la cottura delle casseruole più profonde e di qualche sottopentola per servire il pasto in tavola direttamente dalla “pot”.

La dispensa per la cucina one-pot
La dispensa perfetta comprende ingredienti freschi, secchi, ma anche surgelati e precotti di qualità per rendersi modulabile il più possibile e assecondare al meglio le tempistiche di cottura delle materie prime da riunire all’interno di una sola pentola. Ad esempio: se le verdure per il curry cuociono velocemente, usate i fagioli conservati in vetro e non i fagioli secchi. Anche avere a disposizione una varietà di cereali, sia integrali, che decorticati, che perlati è un’ottima idea, perchè i tempi di cottura vanno accorciandosi all’aumentare della raffinazione e dunque regalano più possibilità di impiego. Armatevi anche di spezie, salse, sughi e brodi, meglio se fatti in casa, per regalare sapore e l’umidità necessaria alle ricette one-pot.

Cucinare con il metodo one-pot fa risparmiare?
In parte sì. Sicuramente perché utilizzare meno pentole significa fare un uso meno intenso della lavastoviglie, ma anche perché molte ricette one-pot consentono di riciclare gli avanzi e usare ingredienti sull’orlo del baratro, proprio perché la cottura in sincrono amalgama bene i sapori e rende più gustosi anche gli ingredienti meno nobili, come ad esempio le foglie del cavolfiore da utilizzare in zuppe e minestroni. Nel caso in cui si usi la pentola a pressione i tempi di cottura si accorciano notevolmente, mentre servendosi dello slow cooker (utile per rendere succulenti i tagli di carne altrimenti scartati) i tempi di cottura si allungano ma la potenza necessaria è piuttosto modesta e molto più bassa di quella di un forno.