Non serve prenotare un hotel 5 stelle per sentirsi dentro una cartolina. Basta un giorno libero, un traghetto all’alba e una sciarpa che sappia portare con sé l’essenza di un luogo. Noi l’abbiamo fatto con Capri, la sciarpa firmata My Scarf in a Box, nello zaino.

Ecco com’è andata.

Ore 7:00 – Partenza dal porto

La sveglia è suonata prestissimo, ma ci siamo alzati senza protestare. Abbiamo messo la sciarpa nello zaino come fosse un portafortuna. Leggera, setosa, con quei colori che sembrano già luce: rosa, fucsia, tramonto in anticipo. Un caffè al volo, lo zaino in spalla, e via verso il molo.

Sulla nave, c’era vento. Abbiamo annodato la sciarpa al collo e ci siamo messi sul ponte. Il mare aveva quella calma apparente che solo le partenze vere conoscono. Guardando l’acqua, ci siamo detti: oggi non faremo nulla di importante. Solo esplorare. Solo vivere.

Ore 10:30 – Passeggiata a Villa Lysis

Scesi al porto, abbiamo ignorato i taxi. Capri si scopre a piedi. Dopo la classica salita verso la Piazzetta, ci siamo diretti verso una delle zone più silenziose dell’isola: Villa Lysis, un luogo sospeso tra mito e malinconia. La sciarpa sventolava nello zaino, poi è finita sulle spalle, legata tipo stola. In mezzo ai glicini e al silenzio, sembrava disegnata per quel giardino.

Ore 13:00 – Pranzo con vista

Pane, pomodori, mozzarella e vino bianco in un piccolo bistrot senza insegna. Abbiamo appoggiato la sciarpa sul tavolo come tovaglietta improvvisata, e ci siamo messi a guardare il mare. A Capri il tempo si piega. Diventa liquido. Ti scivola addosso come la seta.

Ore 17:00 – Un angolo di ombra ai Giardini di Augusto

Le ore calde le abbiamo passate sotto un pino, con i Faraglioni sullo sfondo e una limonata fredda in mano. La sciarpa ora era legata ai capelli, come una fascia. Tra turisti distratti e selfie in posa, noi eravamo nel nostro mondo. Non serve tanto per sentirsi un po’ più leggeri.

Ore 20:00 – Il tramonto a Tragara

Abbiamo camminato fino al belvedere di Tragara, dove il cielo sembra più vicino. La sciarpa, di nuovo tra le mani, è diventata filtro e cornice. I colori del tramonto si riflettevano nella sua trama: lo stesso rosa, lo stesso fucsia profondo. L’abbiamo stretta un attimo prima di ripiegare lo zaino, come si fa con i ricordi belli.

Un giorno solo, ma resterà a lungo

La sciarpa Capri non è solo un accessorio. È stato il nostro souvenir emotivo. Non profuma di negozio, ma di vento e salsedine. Di parole dette piano. Di bellezza incontrata senza fretta.

E anche se oggi siamo tornati in città, ci basta toccarla per ricordare tutto.
Perché certi viaggi restano leggeri, ma si annodano forte – al collo, o al cuore.

my scarf in a boz capri