Secondo il settimanale «Oggi» dopo i Bronzi di Riace Milano potrebbe incassare un altro smacco. Nel mirino del capoluogo lombardo alla ricerca di un’opera altamente rappresentativa per Expo 2015 è finito “l’Uomo Vitruviano”, figura maschile iscritta all’interno di un quadrato e di un cerchio, con cui Leonardo da Vinci rappresentò le proporzioni ideali del corpo umano.
Ma da Venezia, dove il disegno è custodito da quasi due secoli, è già arrivato un perentorio «no» dalla direttrice del Gabinetto dei disegni delle Gallerie dell’Accademia Annalisa Perissa: «Ho dato parere negativo», ha detto al settimanale, «per me il disegno non si muove».
Si tratta di un’opera della massima delicatezza e per garantirne l’integrità, la sua esposizione è soggetta a regole ferree. Può avvenire solo in condizioni di temperatura e umidità controllate, con luce fredda di intensità inferiore ai 50 lux e per periodi non superiori a novanta giorni ogni cinque anni. E visto che “l’Uomo Vitruviano” è stato ritirato da una mostra meno di un anno fa, potrebbe tornare in pubblico solo a fine 2018, tre anni dopo la conclusione dell’Expo.
Ma Milano ha ancora un barlume di speranza e, secondo quanto risulta a «Oggi», punta a farselo prestare per l’ultimo mese della manifestazione. A proporre questa soluzione sarebbe Giovanna Damiani che è soprintendente al polo museale veneziano e quindi superiore in grado alla Perissa. Ma la direttrice del Gabinetto dei disegni non si arrende. «Ho chiesto che la decisione venga affidata a dei periti», dice, «e il ministero ha deciso di inviare un’equipe di restauratori. La cosa non può che farmi piacere, perché non potranno che certificare la fragilità dell’opera e in presenza di norme certe non potranno che confermare il mio parere e negare il prestito».