Lawrence Osborne
L’ESTATE DEI FANTASMI

Durante un’estate infuocata, mentre nel Mediterraneo infuria la crisi dei rifugiati, sull’isola di Idra sbarca il consueto, sofisticato stuolo di intellettuali, artisti, vacanzieri. È «la stagione dell’ozio»: aperitivi in terrazza, party alcolici, escursioni a bordo degli yacht. Per le ventenni Naomi e Sam si profilano mesi tediosi: l’una ha perso il lavoro in uno studio legale londinese, e in mancanza di alternative è ospite del padre e della seconda moglie nella villa di famiglia; l’altra è appena arrivata da New York e già conta i giorni che la separano dalla partenza. Naomi è tormentata, idealista – o almeno, così le piace far credere; Sam bella, ingenua, acerba. L’intesa è inevitabile; la catastrofe, pure.

Quando le due si imbattono in Faoud, un giovane naufrago, Naomi escogita un piano tanto audace quanto sconsiderato per aiutarlo, mossa da un altruismo non del tutto disinteressato, e al tempo stesso dal desiderio di punire l’ipocrisia e la fatuità del padre. Ma Faoud ha troppo da perdere, e non può permettersi di assecondare l’ambiguo zelo umanitario della sua benefattrice. Nel rovinoso precipitare degli eventi, i fantasmi saranno riconsegnati per sempre al loro mondo d’ombra e non ci sarà redenzione per chi è «inconsapevole delle complessità della coscienza».


Norah Lange
FIGURE NEL SALOTTO

Tutto comincia la notte in cui un fulmine squarcia il buio di una calle di Buenos Aires e un’adolescente intravede, nel salotto della casa di fronte alla sua, «tre ombre sottili e pensierose». Da quel mo­mento la ragazza non smetterà più di spia­re le enigmatiche presenze, ossessionata dal desiderio di appropriarsene e dal ter­rore di perderle, finché non riuscirà a se­dersi anche lei in quel salotto, dove tor­nerà ogni giorno, perché tutto, accanto al­le tre donne, acquista «un senso di rottu­ra, di feroce oblio…».

Inventa loro una vi­ta, le ama e le odia, desidera vederle morte – una, in particolare, che deve aver commes­so qualcosa di terribile… In questa ipnoti­ca seduta di voyeurismo (o di spiritismo?) il lettore rimane intrappolato sin dalla pri­ma pagina, e fino all’ultima non potrà sot­trarsene.

adelphi