Un ricco programma quello di sabato 4 luglio per il Flaiano Film Festival al Cinema Massimo di Pescara dove si parte subito alle grande in Sala 1 alle ore 18,15 con l’ultimo film di Ron Howard “Angeli e Demoni” con Tom Hanks, tratto dall’omonimo best seller di Dan Brown. Roma e il mondo sono in lutto per la morte del Santo Padre. Distrutto l’anello piscatorio, il camerlengo deve fare fronte al rapimento dei quattro cardinali favoriti alla successione pontificia e alla minaccia della distruzione della Città del Vaticano ad opera degli Illuminati, una confraternita venuta dal passato a rivendicare il primato della scienza sulla Chiesa e sullo Spirito. Il collegio cardinalizio assolda Robert Langdon, docente di simbologia religiosa a Harvard.  Tre anni dopo Il codice Da Vinci best-seller di Dan Brown sulla natura umana di Cristo e il suo amore per la Maddalena, Ron Howard adatta per lo schermo Angeli e Demoni, prima avventura del nobile professore che muoverà verso una forma di esistenza superiore, verso l’eccellenza del cavaliere.  Si prosegue alle ore 20,30 con un convincente Russell Crowe in “State of Play” di Kevin Macdonald. Cal McAffrey è un veterano della carta stampata, il suo è un giornalismo che va di persona alla fonte, che investiga nel nome della verità e di una buona storia. Stephen Collins è stato suo compagno di studi e ora è un giovane ed ambizioso deputato a capo di un comitato che controlla le spese per la difesa nazionale, in odore di abnormi illeciti. Quando la bella assistente e amante di Collins muore in un dubbio incidente, le strade dei due amici tornano ad incrociarsi. Riduzione e reinvenzione dell’omonima miniserie inglese di sei ore, State of Play sposta l’azione nel cuore simbolico del potere, Washington D.C., e racconta un’appassionante partita a guardie e ladri tra politica e giornalismo, dove ognuno dei contendenti conosce ed usa gli strumenti dell’altro e fa leva sulle sue debolezze. Arbitra Kevin McDonald, che viene dal documentario (e che documentario, Un giorno a settembre) e sa trovare la verità nell’invenzione. Il mondo del giornalismo è ritratto con l’occhio dell’insider: tra la macchina da presa e il mestiere messo in scena non c’è altro filtro che una parete di vetro, trasparente; il mondo della politica, al contrario, è il regno della mediazione: schermi televisivi, obiettivi fotografici, microfoni cui affidare frasi scelte e ponderate. L’umanità della storia s’infila nel mezzo, là dove il politico bussa alla porta del reporter e viceversa.Alle ore 22,45 sono di scena i precari di “Generazione 1000 euro” di Massimo Venier. A Milano un gruppo di giovani neolaureati galleggia nell’orbita dell’instabilità esistenziale. Matteo, che si definisce un luogo comune, è un genio della matematica; nelle vesti di “cultore della materia” tiene lezioni sull’insostenibilità di Gödel, ma per tirare a campare lavora nel reparto marketing di un’azienda in odore di taglio del personale. L’amico e coinquilino Francesco mette in pratica la sua passione per la settima arte facendo il proiezionista in un cinema d’essai.In Sala 2 alle ore 18,30 sarà proiettato “La classe – Entre les murs” di Laurent Cantet, tratto dal romanzo omonimo di Francois Bigadeau. François è un giovane professore di francese in una classe media di una scuola “difficile” di periferia. Avendo deciso che la sua missione è quella di istruire e non di addomesticare, François non esita ad affrontare coraggiosamente i suoi ragazzi ponendoli davanti ai loro limiti per motivarli, a costo di correre alcuni rischi.  La pellicola vincitrice della scorsa Palma d’oro a Cannes, – premio che non rimaneva in Francia da 21 anni – ci permette di entrare in un liceo di un quartiere difficile francese. I professori, armati delle migliori intenzioni, si impegnano a non permettere che nulla li scoraggi e li impedisca di fornire la migliore istruzione possibile ai loro studenti, ma spesso gli adolescenti che si trovano davanti possono mettere in pericolo l’entusiasmo di qualsiasi insegnante per questo lavoro mal pagato. E intanto le culture e gli atteggiamenti diversi presenti in classe spesso e volentieri entrano in conflitto tra loro, mostrando una faccia della Francia contemporanea.  I ragazzi non sono attori professionisti. “L’idea era di utilizzare una scuola già esistente e, nel corso del processo di realizzazione, integrare tutti i protagonisti della vita accademica. La prima porta a cui abbiamo bussato è stata quella del Françoise Dolto nel ventesimo arrondissement di Parigi” racconta il regista.” Era il posto giusto e avremmo girato lì se non fosse stato soggetto a ristrutturazioni. Tutti gli adolescenti del film sono degli studenti del Dolto e gli insegnanti lavorano proprio lì, compresa Julie Athénol che è la consulente scolastica, e il signor Simonet, l’assistente del preside. A parte la madre di Souleymane, che era il ruolo più costruito a tavolino, i genitori nel film sono proprio quelli dei veri studenti”.Alle ore 20,45 “Fuori menù” dello spagnolo Nacho Garcia Velilla. Primo chef di un esclusivo ristorante de La Chueca, il quartiere gay di Madrid, Maxi è un uomo che vive la cucina con estremo trasporto, elaborando ogni ricetta con furore creativo e gestendo il suo personale di cuochi con un severo atteggiamento paternalista. In trepidante attesa di ottenere una stella Michelin e risollevare così il locale dai suoi ingenti problemi economici, Maxi vede improvvisamente approdare nella sua vita i due figli avuti da un matrimonio precedente al suo outing e un nuovo vicino di casa molto piacente, che viene subito adocchiato dalla maitre Alex.Alle ore 22,45 il kolossal di Baz Luhrmann “Australia” protagonisti Nicole Kidman e Hugh Jackman. Australia, poco prima della Seconda Guerra Mondiale. Una donna inglese si trova a ereditare un’enorme tenuta, ma un gruppo di possidenti minacciano di sottrarle la sua proprietà. In cerca di protezione, si allea con un mandriano; insieme attraverseranno terre inospitali e saranno testimoni del bombardamento di Darwin da parte dell’aviazione giapponese.In Sala 3 omaggio a Pupi Avati che riceverà il Premio Flaiano per la carriera domenica 12 luglio a Pescara, con “Zeder”.Alla fine dell’Ottocento tal Paulo Zeder elaborò l’astrusa teoria dei terreni K, sparsi qua e là sul pianeta, dai quali i trapassati possono tornare tra i vivi. Succede nella necropoli etrusca di Spina, vicina a Comacchio (FE). Stefano, scrittore incline al sensazionalismo, indaga sul “ritorno” di un prete spretato. Talvolta chi scava, può non cavarsela.Alle ore 20,45 Kristin Scott Thomas è la protagonista di “Ti amerò sempre” di Philippe Claudel. Sono 15 anni che Juliette non ha alcun contatto con la sua famiglia che l’ha ripudiata dopo la condanna per omicidio. Uscita finalmente di prigione viene ospitata dalla sorella minore Léa che vive a Nancy con il marito, le due bambine adottive e il suocero malato e con la quale Juliette ha sempre avuto un rapporto molto bello. Il ritorno alla vita però non è facile, tutti le fanno domande sul suo passato e tentano di capire il perché di quel gesto orribile, ma Juliette ha costruito un muro troppo alto intorno a sé e niente sembra più scalfirla.Alle ore 22,45 replica de “Il falsario” di Stefan Ruzowitski.