La chiamano il “killer silenzioso” perché accorgersi della sua presenza non è facile. Nemica del cuore, la pressione alta, pur essendo una compagna indesiderata può farci compagnia per anni senza dare alcun segnale forte della sua presenza. Finché poi ci si accorge improvvisamente di essere dei soggetti “a rischio” e a quel punto un cambio radicale dello stile di vita si impone. Non bisogna pensare che l’ipertensione sia un problema che riguarda solo persone di una certa età e che sia una patologia prettamente maschile. La pressione alta mina la salute di uomini e donne di tutte le età. Il problema è così diffuso anche fra i giovani che l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di “epidemia silenziosa”. Sintomi come un leggero mal di testa, ronzio nelle orecchie, stanchezza, gonfiore a mani e piedi o vertigini non sempre vengono considerati segnali pericolosi. Sta di fatto che in Italia gli ipertesi sono ben 13 milioni, il 75% dei quali non segue terapie oppure lo fa modificandole di testa propria. E così l’ipertensione lavora indisturbata e provoca danni: malattie cardiovascolari, problemi al cuore che tende ad aumentare di volume e a perdere elasticità. Condizioni che predispongono all’insorgenza di ictus, infarto e scompenso cardiaco. Pericoli che potrebbero essere ridotti del 30-40% curando l’ipertensione. I valori normali della pressione di un adulto sano sono 120 di massima e 80 di minima, parametri che nel corso della giornata oscillano anche notevolmente, al mattino infatti la pressione tende ad aumentare per poi diminuire di notte. Durante il giorno sono molti gli elementi e le situazioni che contribuiscono a far aumentare la pressione: sforzi fisici, stress, tensione, fumo di sigaretta, l’assunzione della pillola anticoncezionale, sedentarietà e sovrappeso.I chili di troppo alzano la pressione, esiste infatti una relazione molto stretta tra soprappeso e ipertensione dovuta al fatto che il cuore deve pompare più ossigeno per “sfamare” tutti i tessuti. Per le donne un periodo critico è quello della menopausa, fase in cui si verifica una tendenza a prendere qualche chilo in più. Un indicatore del grado di rischio cardiovascolare è il numero di cm del girovita. Il grasso accumulato intorno allo stomaco è il più dannoso, quindi le donne che hanno una circonferenza della vita che va oltre gli 88 cm rischiano maggiormente. In questi casi i cibi da limitare sono vino e alcolici, carni rosse, zuccheri semplici, sale e caffè, quelli da preferire frutta, verdura, pesce e legumi freschi. Quando ci si accorge di avere una pressione che supera i valori di sicurezza il primo passo da fare è stare attenti a tavola, badando sia alle quantità per controllare il peso che alla scelta dei cibi da mangiare. Cercare di evitare il sale, che contribuisce ad alzare notevolmente la pressione è essenziale, così come è bene ridurre i grassi animali e i dolci. Una buona dose quotidiana di esercizio fisico fa scendere valori troppo alti. L’attività fisica va scelta in base alle proprie preferenze, vanno bene la palestra, la bicicletta, la piscina, l’importante è essere costanti nel praticarle. Anche le cure “verdi” aiutano, un infuso preparato con un mix di camomilla, rosa canina, biancospino e malva, oppure 30 gocce di tintura madre di olivo da assumere tre volte al giorno, capsule a base di aglio, sono tutte terapie che vanno protratte per almeno un mese prima di vedere gli effetti. Nella maggior parte dei casi basta correggere le proprie abitudini per vedere scendere la pressione in tempi abbastanza brevi. Nei casi che lo rendono assolutamente necessario si fa ricorso ai farmaci utilizzati contro l’ipertensione: ace-inibitori, beta-bloccanti e calcio-antagonisti. Questi medicinali agiscono dilatando le arterie ma hanno anche pesanti effetti collaterali quali calo della libido, diabete e tachicardia. Vale la pena quindi cercare di combattere la battaglia contro la pressione alta con armi preziose come le buone abitudini a tavola e nello sport.