Con l’arrivo della brutta stagione diventa un compagno inseparabile delle nostre labbra. Per questo è importante sceglierlo bene, ricco di ingredienti naturali, protettivi e poco inquinanti

Il burrocacao è un cosmetico da conforto. Non ci protegge solo le labbra dal vento e dal freddo, la sua morbidezza profumata, che fonde a contatto della pelle, è una vera e propria coccola. E lo è ancora di più quando gli ingredienti sono davvero naturali, anche perché inevitabilmente finiamo per mangiarne un bel po’. È stato calcolato che una persona che lo usa con costanza ne ingurgita nella sua vita almeno un chilo. Nessun problema se lo stick è a base di burri vegetali, dopo tutto lo chiamiamo burrocacao, un po’ meno salutare se sono di sintesi. Ecco i migliori e i peggiori per le nostre labbra e per l’ambiente.

Cosa non ci piace

Per fare un burro cacao occorre una miscela di sostanze grasse che a temperatura ambiente è solida, ma fonde al contatto sulle labbra. La buona notizia è che negli ultimi anni molti prodotti sono stati riformulati e ora la parte vegetale è molto cresciuta. Ancora oggi però è possibile trovare la paraffina (Paraffinum liquidum) e più raramente il petrolato (Petrolatum). Sono oli e grassi minerali derivati dal petrolio, che impediscono alla pelle di respirare e sono ben poco biodegradabili. Anche l’Ozokerite, una cera che regola la viscosità, è un derivato del petrolio. Può capitare addirittura di trovare la scritta Polyethylene, cioè polietilene, una plastica molto usata negli imballaggi. Inserito in un cosmetico lo rende più scorrevole e però chi ha voglia di averlo sulla pelle? Per lo stesso motivo a volte vengono inseriti nella formulazione anche siliconi (si riconoscono perché hanno nomi che finiscono in thicone o siloxane). Aiutano il prodotto a scivolare sulla pelle, ma non sono biodegradabili e il loro processo produttivo è piuttosto inquinante

La buona notizia invece è che i burrocacao non hanno bisogno di conservanti, perché non contengono acqua. Mi è capitato però di trovare un paio di prodotti con la scritta Propylparaben, un conservante della famiglia dei parabeni. Perché inquinare anche quando non serve? Gli antiossidanti sono invece necessari, si aggiungono per evitare che gli oli e i burri possano irrancidire. Meglio cercare sempre la vitamina E (Tocopheryl acetate o Tocopherol) ed evitare invece BHA e al BHT, perché sono sospettati di interferire con il nostro sistema ormonale.

Cosa ci piace

Tutti gli oli, le cere e i burri vegetali di origine vegetali ci piacciono. Forse il più utilizzato in questo periodo è l’olio di ricino (Ricinus communis seed oil), perché è molto viscoso, addensante e dura a lungo senza irrancidire. Un altro ingrediente molto presente è l’Octyldodecanol, un liquido oleoso ottenuto dall’olio di cocco che non inquina e protegge la pelle.

Il nostro entusiasmo va però al vero burrocacao (Theobroma cacao seed butter) molto ricco di steroli. Hanno un’azione antinfiammatoria sulla pelle e alcuni di loro hanno anche un buon potere antiossidante. Standing ovation anche per il burro di karité (Butyrospermum parkii butter) che invece è ricco di composti fenolici, le catechine, le stesse che si ritrovano ne tè verde. Sono apprezzate per le proprietà antiossidanti e quindi anti age. Altrettanto buono è il burro di chiuri (Bassia butyracea seed butter) che contiene un alta percentuale di flavonoidi, dal potere antiossidante ed è bianco e profumato per natura.

In un buon burrocacao, infine, non possono mancare le cere, la più conosciuta è la cera d’api (Cera alba), ma altrettanto utilizzate sono la carnauba (Cera carnauba) e la candelilla (Candelilla cera). Sono benvenute per la loro composizione che è molto simile al sebo umano, svolgono quindi sulle labbra un’azione protettiva molto naturale. Quelle vegetali sono ricavate da piante che vivono in climi molto aridi. Si trovano sulle foglie che si ricoprono di cera per impedire all’acqua presente all’interno della pianta di evaporare.

FONYTE: CUCINA NATURALE