La parola “studio” fa pensare al cliché del pittore che dipinge la tela con ampie pennellate e fervente trasporto. Tuttavia per molti artisti l’unica cosa che conta è un ambiente che favorisca la concentrazione e l’ispirazione. Insomma uno studio deve essere un luogo in cui si ha voglia di trascorrere del tempo.

Pochissime cose sono stimolanti quanto madre Natura. Alcuni artisti traggono ispirazione dalle geometrie e dai motivi naturali, altri dalla casualità, dalla fragilità dell’ambiente o dalla forza grezza degli elementi. Sin dalla notte dei tempi, pensate alle pitture rupestri, gli uomini tentano di rappresentare attraverso l’arte il loro rapporto con la natura e il mondo che li circonda. Alcuni artisti sentono il bisogno di lavorare direttamente all’aria aperta, mentre gli altri preferiscono portare la natura all’interno dei loro studi. Ci sono innumerevoli modi per dare un look naturale al proprio spazio di lavoro, dal riempirlo di fiori e piante al disseminare per la stanza piccoli oggetti raccolti sulla spiaggia.

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Negli ambienti che rispondono a questo stile, i materiali naturali sono quasi una scelta obbligata per pareti, pavimenti e arredi. Come la libreria a colonna “Zia Veronica”, che nata nella grande famiglia de LE ZIE DI MILANO, pare la traduzione in un oggetto reale di un immagine fantastica: pile di libri che sfidano la legge di gravità. Così Marcello Vecchi, architetto-ingegnere-designer, combina tutte queste abilità con il senso dello spazio e del colore di un arredatore e aspira, per i suoi progetti, a un tale livello di minimalismo e discrezione da cogliere magnificamente l’essenza funzionale della struttura: una libreria quasi invisibile in cui le mensole (in acciaio bianco satinato), inserite nella struttura portante in legno massello di faggio, sono nascoste tra i libri (trattenuti da sottili bacchette).

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