Può arrivare là dove le terapie convenzionali non riescono. Far rimarginare ferite anche profonde, su cui anche cure ventennali risultano inutili. Parliamo del miele, ma stavolta non si tratta di una semplice convinzione della medicina naturale: in ventitré ospedali tedeschi sono infatti in uso preparati a base di miele sterilizzato con raggi gamma, per la cura delle ferite profonde.
“L’organismo si libera più facilmente dei tessuti morti e la ferita guarisce più”, sostiene Kai Sofka, specialista dell’università di Bonn. “Persino intere gambe profondamente lacerate che rigettano terapie ventennali potrebbero guarire in poche settimane con un preparato a base di miele”. Il frutto del lavoro delle api sarebbe efficace contro germi resistenti a tutti gli antibiotici: le molecole di perossido di idrogeno contenute nel miele per una reazione chimica naturale sarebbero sufficienti ad annientare tutti i batteri nella ferita, dopo sole 18 ore dalla sua applicazione. Condizione imprescindibile è però la sterilizzazione della sostanza, effettuata solo negli ospedali con apparecchi adeguati: in caso contrario il miele non è efficace contro le spore di molti microbi che possono vivere in condizioni anaerobiche, come i clostridi, responsabili anche del botulino.