Gli italiani hanno conquistato un record: la longevità. L’età media negli ultimi 50 anni si è allungata in Italia più che in ogni altro Paese europeo regalandoci un primato di cui andare fieri, ma che ha anche il suo rovescio. Purtroppo c’è infatti da dire che più il tempo passa e aumentano gli anni più crescono le “minacce”. Stress, alimentazione scorretta, un ambiente sempre meno “naturale” sono fattori di rischio che possono rovinare gli anni che ci siamo regalati. E se il discorso vale sia per gli uomini che per le donne, per il gentil sesso lo stress cronico sembra abbia un vero e proprio effetto invecchiante: le donne sottoposte a situazioni di stress ripetuto sono in media più vecchie di 10 anni rispetto all’età anagrafica. Sulle loro cellule sono più evidenti i segni del tempo. Il dato è stato fornito da uno studio dell’Università della California a San Francisco. La ricerca ha coinvolto un campione di 100 donne tra i 20 e i 50 anni sottoposte a diversi livelli di tensione psicologica rivelando che le cellule delle più stressate mostravano i caratteri tipici dell’invecchiamento. Va da sé quindi che per rallentare i processi di invecchiamento bisogna imparare a tenere sotto controllo lo stress. Le vie sono due: si agisce sia dal punto di vista biologico che da quello emozionale. Nel primo caso sono gli antiossidanti a combattere al nostro fianco i segni del tempo. Un’alimentazione ricca di vitamina C ed E e povera di formaggi e carne rossa è l’ideale in questo caso. Dal punto di vista emozionale gli ormoni dello stress (cortisolo, adrenalina, catecolamine) alla lunga abbassano le difese immunitarie e accelerano i processi di invecchiamento. Le tecniche di meditazione e di rilassamento sono un perfetto antidoto allo stress. Sul versante cibo, si potrebbe sintetizzare dicendo che con meno calorie si vive di più. Gli studi compiuti sugli animali hanno dimostrato che la dieta, anche cominciata in tarda età, può prolungare la durata dell’esistenza. E il sonno? Pare che sia un infallibile indicatore dell’età anagrafica. Ogni 10 anni dormiamo 30 minuti di meno e dimezziamo il tempo dedicato ai sogni. Invecchiando si ha sempre meno sonno profondo e l’organismo quindi fatica di più a ridurre l’ormone dello stress, il cortisolo. Una media di almeno 6-7 ore di sonno a notte ha un buon effetto sulla longevità. Affrontare positivamente le novità è un altro fattore che allunga la vita. I nuovi stimoli aiutano il cervello a non fossilizzarsi e a rinnovarsi costantemente. Essere curiosi, voler apprendere, permette di creare nuovi circuiti cerebrali. Le persone che si mantengono psicologicamente attive hanno maggiori chance di vivere di più. Meditazione, cura dell’alimentazione, riposare tra le braccia di Morfeo,lasciarsi incuriosire ed entusiasmare dalle sorprese che la vita ci riserva, ricette vere e proprie per fermare il tempo non esistono, l’importante forse è cercare di vivere la vita con passione assaporandone ogni attimo.