Proseguono gli appuntamenti teatrali al Forte Fanfulla, tutti sotto il nome di PARABOLE FRA I SANPIETRINI, il festival di teatro indipendente da Roma in fuori. Questa è la volta della Compagnia Marco Gobetti di Torino, in scena dal 14 al 16 febbario, dalle ore 21.30, come di consueto. Lo spettacolo “in corso di pubblica e infinibile creazione da un copione”, racconta l’attore, è nato durante le prime venti prove pubbliche su strada de “La vera storia di Hilario Halubras” (estate 2010, con la co-direzione di Thuline Andreoni e Fabiana Ricca e il suono di Baldo). L’incredibile storia di un uomo dell’Ottocento che si trasforma in un uccellino, per diventare un uomo del Novecento e oltre. Uno strano personaggio evoca una vicenda che, correndo sul filo di tre attimi e tre vite, unisce indissolubilmente il XIX secolo e l’evento dell’Unità d’Italia, all’ Italia del XX secolo e oltre. Come poté accadere che ad organizzare l’omicidio di Giovanni Corrao, generale garibaldino, fossero verosimilmente figure impegnate al governo di quello Stato che proprio lui aveva contribuito a creare? Come poté accadere che i cittadini di un intero paese siciliano, che all’avanzare di Garibaldi festeggiarono l’affrancamento dal servaggio e rivendicarono i propri inalienabili diritti, venissero sterminati da quelle stesse truppe che ne stavano costruendo la libertà? Come è potuto accadere che parti deviate di quello stesso Stato, nel frattempo divenuto Repubblicano, abbiano organizzato l’omicidio di Giovanni Falcone? Che cosa potrà ancora accadere in futuro? La violenza usata con disinvoltura dai poteri forti dello Stato, quegli stessi che dovrebbero essere votati a impedirne l’uso e garanti di giustizia, segnò il processo che portò all’unificazione formale dell’Italia, dando luogo a una inquietante deriva verso un sistema viziato e pericoloso: un’oligarchia che, sotto la maschera di un’apparente legalità, infetta tuttora i poteri dello Stato e agisce manipolando e distruggendo il diritto, per perseguire interessi personali o di casta. Omicidi e stragi mirate, strategie di comunicazione obnubilante, creazione di falsi miti sociali, per ridurre intere masse di cittadini all’ignavia culturale e politica.