Ultimi giorni per il 36° Flaiano Film Festival che ha visto una partecipazione di pubblico al di là di ogni aspettativa sia al Mediamuseum che al Cinema Massimo. Nutrito e vario il programma di queste ultime giornate, a cominciare da domani 8 luglio dove nella Sala 1 del Cinema Massimo alle ore 18,45 sarà proiettato l’ultimo film italiano in concorso, “Le cose in te nascoste” di Vito Vinci che sarà presente alla proiezione insieme agli interpreti del film, Giovanni Izzo, Luigi Iacuzio e Elena Bouzyca. Fabrizio, un uomo con un lavoro precario, e Chiara, una ragazza borghese, commessa in un negozio d’abbigliamento, s’incontrano per caso in farmacia la sera di un grande acquazzone. Tra i due nasce una passione che pericolosamente s’intreccerà alle loro vite.Alle ore 20,30 il secondo film di Soderbergh dedicato alla figura di Che Guevara, “Che-Guerriglia”. Dopo la rivoluzione cubana, il Che è all’apice della sua fama e del suo potere. Poi improvvisamente sparisce, e ricompare in incognito in Bolivia, dove organizza un piccolo gruppo di compagni cubani e reclute boliviane destinati a dare inizio alla grande rivoluzione latino-americana. Quella della campagna boliviana del Che è una storia di tenacia, sacrificio e idealismo – è il racconto della sconfitta di una guerra di guerriglia che alla fine lo condurrà alla morte. Ripercorrendo la sua storia, riusciamo a capire come il Che sia rimasto un simbolo dell’idealismo e dell’eroismo, ancora vivo nei cuori della gente di tutto il mondo. Che – L’Argentino era in un certo senso un’odissea, per quanto di movimento contrario, non un ritorno ma un approdo, Che – Guerriglia è un’iliade: il racconto di un assedio e di una caduta. Bloccati dall’indifferenza della popolazione e dalla risoluzione dei potenti, che non sono disposti a permettere un’altra Cuba, il Che e i compagni non avanzano ma girano intorno, impaludati, con l’acqua fredda ormai all’altezza delle spalle e i fucili puntati addosso.Alle ore 22,45 è la volta dell’americano “Soffocare” di Clark Gregg, con Sam Rockwell e Anjelica Houston, tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palaniuk. Victor Mancini è un sessodipendente. Per mantenere la madre malata Ida in una casa di cura costosissima, Victor di giorno lavora con l’amico Denny in un parco a tema che ricostruisce la Williamsburg dell’era coloniale. Per la notte invece ha elaborato un singolare modo per procurarsi del denaro: si reca in un ristorante dove si costringe al soffocamento per via di un boccone fatto andare volontariamente di traverso, si fa “salvare la vita” da uno degli avventori che successivamente sfrutterà per chiedere del denaro in nome del “legame” che oramai hanno stabilito tra di loro.In Sala 2 alle ore 18,45 cinema dell’adolescenza con “Diari” di Attilio Mazzola, un film corale che racconta le vicende sentimentali e di crescita di un gruppo di adolescenti. Leonora, detta Leo, ha sedici anni ed è convinta di vivere in un mondo quasi perfetto ma il ritorno imprevisto di suo padre dopo dieci anni di assenza fa improvvisamente crollare le sue fragili convinzioni. Alì Trabelsi ha un grande talento per il disegno e un’inguaribile passione per le missioni impossibili: sedurre la fanciulla più carina della scuola. Michele Mancia è un distinto professore in pensione che sogna di ritrovare un suo antico amore. Tre personaggi molto diversi che scopriranno di avere bisogno l’uno dell’altro. Tre vite che mescolandosi cambieranno il proprio sguardo sul mondo.Alle ore 20,45 “Taxi to the Dark Side” di Alex Gibney. il 1° Dicembre 2002, Dilawar, un giovane taxista afgano, carica tre passeggeri, non farà più ritorno a casa. Prendendo spunto dall’indagine giornalistica di Tim Golden del “New York Times” sulla misteriosa morte di Dilawar nella prigione americana di Bagram (2002), Alex Gibney intraprende una sorprendente inchiesta che, partendo dalle torture e i soprusi subiti dai “terroristi” arabi rinchiusi nelle carceri militari americane in Afganistan e Iraq, arriva a indagare e svelare la vera natura di gravissimi episodi di violazione dei diritti umani, solo apparentemente accidentali. Gibney, attraverso ricostruzioni giornalistiche e interviste ai pochi militari semplici puniti, cerca di capire se, come sosteneva Washington, quei soldati torturatori fossero ‘poche mele marce’ o se gli ordini venissero dall’alto ignorando la Convenzione di Ginevra. Verrà fuori chiaramente che i comandi venivano dall’alto e che nessun soldato americano agiva al di fuori di direttive molto precise. Quando sui titoli di testa compare il vecchio padre del regista, il film diventa anche un modo per due generazioni di dialogare sul cambiamento degli Stati Uniti d’America. Alle ore 22,45 sarà proiettato “Ballroom-Gara di ballo” dell’australiano Baz Luhrmann. Scott Hastings, ballerino in gara per vincere il Pan-Pacific Gran Prix improvvisa, mentre balla, dei passi nuovi e questo per la federazione è inammissibile. La sua partner si dilegua, ma si fa avanti Fran, una principiante un po’ goffa e bruttina.In Sala 3 omaggio a Pupi Avati con “La cena per farli conoscere” con Diego Abatantuono. Sandro Lanza è un attore che ha avuto sempre una bella vita. Ultimamente però le cose vanno male, perde il lavoro e la fiducia in se stesso. Così tenta il suicidio. In ospedale vanno a trovarlo le sue tre figlie, avute da tre donne diverse, che decideranno di trovargli una donna intelligente e sveglia: quel tipo di donna che lui evita.Alle ore 20,45 il discusso “The Wave-L’onda” di Dennis Gansel. Germania, oggi. Durante la settimana delle esercitazioni, l’insegnante di liceo Rainer Wenger propone un esperimento per mostrare ai suoi studenti come funziona un governo totalitario. Inizia così un gioco di ruolo dalle tragiche conseguenze. Nel giro di poche settimane, quella che era cominciata come un’innocua illustrazione di concetti come disciplina e comunità, si trasforma in un vero e proprio “movimento” – L’Onda. Arrivati al terzo giorno, gli studenti cominciano a ostracizzare e a minacciare gli altri. E quando alla fine il conflitto esplode in tutta la sua violenza durante una partita scolastica di pallanuoto, l’insegnante decide di interrompere l’esperimento. Ma ormai è troppo tardi, l’Onda è sfuggita al suo controllo… Viene detta “Obbedienza cieca” quella disposizione che hanno tutti gli esseri umani di sottostare agli ordini impartiti da un diretto superiore, anche quando questi ordini vanno contro la propria coscienza. Il primo a studiare il fenomeno fu Ron Jones, nel 1967, professore di storia di un liceo americano. Seguì nel 1971 il cosiddetto “Stanford Prison Experiment”, cui si sono ispirati qualche anno fa per il film “The Experiment”. E si arriva fino ad oggi, dove alcuni studiosi hanno tracciato dei parallelismi tra quegli esperimenti e le condizioni dei prigionieri iracheni rinchiusi ad Abu Ghraib. Tutto questo preambolo serve per avere un’idea del tema che, coraggiosamente, “L’Onda” tenta di affrontare. La regia di Dennis Gansel è buona. Ha ritmo, riesce a trasmettere la giusta sensazione di ansia e malessere insita in uno esperimento di questo tipo, e segue con dimestichezza le varie storie di alunni e professori che si alternano sullo schermo.Alle ore 22,45 l’austriaco “Workingman’s Death” di Michael Glawogger. Workingman’s Death segue il lavoro dei minatori in Ucraina, di quelli che maneggiano i sulfuri in Indonesia, in Nigeria, in Pakistan, i lavoratori dell’acciaio in Cina, fino a spostarsi nella “civilizzata” Germania. Il documentario si prefigge di illustrare la condizione del massacrante lavoro manuale in tutto il mondo: lontano dallo scomparire, nonostante le conquiste tecnologiche, sta divenendo “invisibile” come le persone che sono costrette a farlo per un compenso irrisorio.