L’attore candidato agli Oscar Ethan Hawke (Boyhood, Training Day) ed Emma Watson (La Bella e La Bestia, la Saga di Harry Potter) sono i protagonisti di REGRESSION, il film che segna il ritorno del regista premio Oscar Alejandro Amenábar (Mare Dentro) al genere cinematografico che ha segnato il suo successo con The Others (oltre 200 milioni di dollari in tutto il mondo). Il film, tratto dalla sceneggiatura originale scritta da Amenábar, è prodotto da Fernando Bovaira (The Others).

Minnesota, 1990. Il Detective Bruce Kenner (Ethan Hawke) sta indagando sul caso di una giovane di nome Angela (Emma Watson), che accusa il padre, John Gray (David Dencik), di un crimine terribile. Quando John, inaspettatamente e senza averne memoria, ammette la sua colpa, il famoso psicologo Dottor Raines (David Thewlis) viene chiamato per aiutarlo a rivivere i suoi ricordi, ma ciò che verrà scoperto smaschererà un orribile mistero.

Ispirato a una serie di eventi realmente accaduti negli Stati Uniti durante gli anni ‘80, il film è sia “una riflessione sul male che un’esplorazione delle scorciatoie della mente,” spiega Fernando Bovaira. Le accuse iniziali, che hanno fornito la base per la scrittura della sceneggiatura, sono arrivate nel contesto del crescente potere politico e religioso all’interno degli Stati Uniti, che poi si è diffuso nel resto del mondo, con intensità diversa, arrivando al punto di essere classificato come una cospirazione globale, e non solo dalle fonti più sensazionalistiche.

“Ci furono una serie di fenomeni reali in cui le indagini della polizia, le consulenze con gli psicologi e la superstizione conversero nel tentativo di mettere assieme un puzzle strano e terrificante, rinominato poi ‘Satanic Ritual Abuse’,” ricorda Alejandro Amenábar. “L’onda di accuse e confessioni fu travolgente, distrusse intere famiglie, generò caos e panico nella società e in alcuni casi ci furono conseguenze
molto serie a livello legale. E’ stato molto interessante ripercorrere quei casi avvenuti negli anni ’80 e ’90 con la prospettiva del 21° secolo.”