Approvata in via definitiva dal senato il 9 luglio scorso, la legge sullo sviluppo (sottotitolata “le grandi riforme per rilanciare l’economia del paese”) mette fine al periodo di più di vent’anni in cui l’Italia ha voltato le spalle al nucleare. Nel novembre del 1987, dopo la catastrofe di Cernobyl, gli italiani hanno votato sì a un referendum che ha permesso di smantellare gli impianti nucleari, impedendo la costruzione di nuove centrali. L’Italia a quei tempi era all’avanguardia nello sviluppo dell’energia atomica. Oggi Roma spera soprattutto di ridurre del trenta per cento il costo dell’energia elettrica.