Gli utenti del sito Travel + Leisure hanno votato le città preferite sulla base di attrazioni, panorami, luoghi d’interesse, architettura, cultura, cibo, accoglienza…. Tutti punti di forza di Firenze, che la hanno fatta eleggere infatti città più bella d’Europa, dopo essere già stata sul podio nel 2020 e nel 2019.

Architettura, arte, storia e cultura e cibo ad ogni angolo. Ciò che ha colpito in particolare è che oltre ai monumenti e punti iconici e famosi, tutta la città sia piena di atmosfera suggestiva d’altri tempi in ogni suo angolo e stradina.

Firenze è infatti la città più bella d’Europa (e una delle più belle al mondo) grazie ad uno charme unico, nato dalla stratificazione storica e dalla profonda e colta bellezza nata dall’essere fucina di artisti, secoli fa come oggi. A tutti i reperti archeologici, ai monumenti realizzati e agli artisti e personaggi noti che la hanno abitata, sono legate molte leggende e curiosità. Alcune anche relative ai giorni nostri, tracce di Street Art come nuovo Rinascimento urbano.

La maggior parte delle leggende sono piuttosto colorite o tragiche, ma alla base di molte c’è l’amore in tutte le sue declinazioni. Su una fiancata del Duomo, all’altezza di via Ricasoli si può vedere una testa di toro scolpita. Secondo la leggenda le corna dell’animale sarebbero state destinate al marito dell’amante dello scalpellino, che abitava lì di fronte. In Piazza della Santissima Annunziata, una finestra di Palazzo Grifoni rimane sempre aperta, notte e giorno: il motivo sarebbe legato ad una storia della fine del Cinquecento, secondo la quale una dama avrebbe aspettato il suo amato in guerra davanti a quella finestra, La leggenda narra che quando successivamente la finestra venne chiusa, accadessero cose strane…motivo per cui è ancora aperta.

Poi ci sono leggende costruite attorno alla stratificazione storica e di materiali, che a Firenze è ricchissima. Come quella della Berta, volto tardoromano murato almeno dal 1320 nel campanile di Santa Maria Maggiore, visibile da via de’ Cerretani. Molto probabilmente fu inglobato perché come era consuetudine si utilizzavano materiali disponibili di epoche precedenti, ma attorno alla sua presenza sono state ricamate storie che la vedrebbero un’erbivendola che acquistò una campana per la chiesa, o una vittima di stregoneria trasformata in pietra da un condannato preso dall’ira mentre veniva portato al rogo.

Numerose storie vedono protagonisti i personaggi celebri che abitarono la città e che lasciarono molti segni: Michelangelo Buonarroti, a cui è attribuito un bassorilievo che ritrae una testa d’uomo di profilo all’ingresso di Palazzo Vecchio; o l’autoritratto di Benvenuto Cellini dietro all’elmo del Perseo in Piazza della Signoria. In Piazza delle Pallottole c’è addirittura un sasso chiamato “sasso di Dante”: secondo la leggenda il poeta vi era seduto in due occasioni a distanza di anni, durante le quali diede prova ad un passante della sua proverbiale memoria.

Firenze è una città imbevuta di storia e quindi legata al suo passato, ma mostra anche segni attuali da decifrare. Come la Street Art, corrente artistica che ha a Firenze una fiorente espressione, con una concentrazione massima Oltrarno, al punto da essere ritenuta una sorta di nuovo Rinascimento urbano. Qui nel quartiere San Niccolò ha il suo studio Clet, che impreziosisce in modo ironico i segnali stradali di buona parte del centro con stickers e decorazioni, lasciandoli visibili ma sovrapponendo nuovi significati. E sempre qui ha il suo studio una delle poche donne della street art, la pittrice Carla Bruttini, il cui personaggio principale, la sciamana, donna dai lunghi capelli rossi, popola molti angoli del quartiere.

Sempre Oltrarno, vicino a Piazza Pitti, via Toscanella è decorata da diverse opere di street artists come

Hopn Yuri, artista marchigiano che realizza ritratti bianchi e rossi che reinterpretano personaggi famosi sui palazzi, un museo contemporaneo a cielo aperto. In quella strada si trova anche la famosa “Madonna del puzzo” in terracotta, posta in una nicchia di Torre dei Marsili, chiamata così perché si tappa il naso con due dita. È stata scolpita nel 1984 da Mariano Mariotti per denunciare il cattivo odore dei cassonetti e il degrado del centro storico.

Ed ecco che Firenze si carica di nuovi simboli e significati grazie agli artisti attuali, così come accadde nei secoli precedenti.